Squinzano, la parola al Commissario, Guido Aprea

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Guido ApreaSquinzano (Le) – Dopo la sfiducia e la conseguente caduta del sindaco in carica Giovanni Marra, è toccato al dr. Guido Aprea, commissario prefettizio, traghettare il Comune a nuove elezioni e consegnarlo ad un nuovo governo cittadino.

A pochi giorni dalle consultazioni elettorali che eleggeranno il nuovo sindaco di Squinzano per i prossimi 5 anni, Paisemiu.com ha incontrato ed intervistato il dr. Aprea, per un breve bilancio consuntivo sull’operato della sua gestione. 

Dr. APREA, come è noto, ha dovuto sostituire un primo cittadino, democraticamente eletto, sfiduciato dopo circa quattro anni: quali sono gli stati d’animo di un Commissario che si trova a dover gestire un Ente Comunale?

Intanto, credo sia utile precisare che lo scioglimento degli organi del Comune presuppongono che il Commissario sostituisca non solo il Sindaco bensì anche la Giunta comunale ed il Consiglio.

Naturalmente le sensazioni, così come le emozioni, sono sempre soggettive e mutano a seconda dell’esperienza acquisita nel tempo ed in relazione alle oggettive difficoltà dell’impegno assunto. Nel caso di specie posso confermare la sensazione di grande responsabilità che ho provato soprattutto per l’impegno che si contrae con la popolazione ed i cittadini di una comunità – i veri destinatari della nostra azione di governo – che in questi particolari momenti rischiano di sentirsi in qualche modo “abbandonati” per l’assenza degli organi democraticamente eletti. Successivamente, però, prevale la grande passione e la tenacia che personalmente caratterizza il mio agire professionale, unitamente alla sfida per raggiungere obiettivi spesso molto difficoltosi.

Come era la situazione di bilancio dell’ente al momento del suo insediamento?

La situazione economico-finanziaria, ma più in generale, l’intera organizzazione dell’Amministrazione comunale, risultava particolarmente problematica. Infatti, la Ragioneria certificava che all’aprile del 2012 (periodo del mio insediamento) vi era un superamento del limite del patto di stabilità accertato di quasi 800.000 euro in un contesto destinato sicuramente ad aggravarsi, attesa l’esistenza di una rilevante ed ulteriore esposizione debitoria dell’Ente nei confronti di imprese, liberi professionisti ecc., determinata dalla frequente inesistenza di impegni di spesa necessari a giustificare e fare fronte alle opere realizzate ed ai servizi ricevuti. A ciò, deve essere aggiunta la materiale impossibilità di provvedere nell’immediato ad estinguere alcune situazioni debitorie per la carenza di “cassa”, cioè di danaro liquido disponibile nel caso di specie a garantire i servizi essenziali e le spese del Comune: situazione questa descritta che rappresenta normalmente la premessa per la conseguente dichiarazione di “dissesto economico”, con le note conseguenze per l’Ente ma soprattutto per i servizi ai cittadini. 

Al termine del suo incarico a Squinzano, ci può tracciare a grandi linee un bilancio della sua azione amministrativa?

Tracciare un bilancio completo dell’attività svolta richiederebbe ben altro tempo e spazio, rispetto alla attuale chiacchierata, però penso sia giusto indicare alcune linee guida seguite nella gestione commissariale che hanno consentito al Comune di raggiungere alcuni obiettivi importanti anche per una ragionevole stabilità futura. Potrei riassumerli così: lotta nei confronti di ogni forma di illegalità finalizzata a ristabilire le regole della trasparenza e dell’efficienza. Si pensi al riguardo alla riattivazione della graduatoria delle Case popolari ferma da oltre venti anni a seguito della occupazione abusiva di molti immobili dell’edilizia residenziale pubblica, mediante una forte azione sinergica attuata con la Procura della Repubblica di Lecce che ha prodotto lo sgombero di diversi appartamenti illecitamente occupati, anche da personaggi “eccellenti” della locale criminalità, e restituendo diritti e dignità ai legittimi titolari; razionalizzazione delle spese sostenute dal Comune anche in relazione agli immobili di proprietà concessi in comodato d’uso gratuito alle associazioni meritevoli di sostegno; attribuzione della gestione di alcuni campi di calcio confiscati alla criminalità organizzata in favore della ASL di Lecce per rafforzare il presidio sanitario sul territorio; completamento del trasferimento della Stazione dei carabinieri presso una nuova struttura, anch’essa bene confiscato alla criminalità, ristrutturata grazie all’intervento del PON Sicurezza del Ministero dell’Interno; completamento del trasferimento e della gestione del nuovo territorio di Casalabate, garantendo una iniziale serie di servizi fondamentali, in accordo con il Comune di Trepuzzi; rigorosa riduzione delle spese correnti dell’Ente, anche in relazione alla posizione debitoria già esistente verso legali ed imprese che hanno svolto servizi all’Amministrazione, con la stipula di transazioni particolarmente favorevoli alla parte pubblica; costante interazione con i Comuni appartenenti alla Unione del Nord Salento, soprattutto in ordine alla gestione di alcuni servizi essenziali per la collettività quali ad esempio la raccolta dei rifiuti solidi urbani, atteso che la stessa Unione sarà l’ARO che si occuperà direttamente del servizio medesimo una volta a regime la nuova normativa regionale; attivazione di un gruppo di lavoro di tecnici incaricati di istruire le pratiche inerenti il condono edilizio presso Casalabate, già presentate al Comune di Lecce negli anni scorsi e risultate inevase, con la finalità di introitare le somme corrispondenti in favore del Comune di Squinzano.

Che situazione lascia, alla luce della notizia che circola che è stato sforato il patto di stabilità, a quella compagine che verrà premiata alle elezioni del 26 e 27 p.v.; quali sono a suo parere le questioni più urgenti da affrontare?

Nonostante i tentativi diretti a trovare soluzioni utili per garantire il rispetto del Patto di stabilità, tale obiettivo non è stato possibile raggiungerlo. Purtuttavia la conclusione delle procedure attivate ed accennate in precedenza possono evitare situazioni in grado di danneggiare l’Ente soprattutto in termini di dissesto finanziario. Ciò rappresenta anche la linea guida che auspico la nuova Amministrazione politica possa seguire per consentire stabilità ed efficienza all’azione amministrativa unitamente  alla garanzia dei servizi essenziali ai cittadini.

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