Il Gubbio tra le ultime speranze playoff e lo speciale legame con il Parma

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GubbioLecce – Il calcio moderno, caratterizzato da tante sfaccettature buie ed innumerevoli contraddizioni, è pieno di storie sintomatiche di un cambiamento che, in linea con i trend economici, sta investendo negativamente il nostro calcio, uno dei simboli dei “mille campanili” del nostro Bel Paese. A Gubbio, città sempre affamata di calcio al pari dei capoluoghi di provincia umbri Perugia e Terni, il football locale è stato salvato da un accordo a tavolino sicuramente poco ipotizzabile solo dieci anni fa: la compagine eugubina beneficia di una particolare partnership con il Parma nella quale i ducali inviano giovani elementi da valorizzare presso la città dei Cinque Colli, esonerando così la società rossoblù dalla ricerca della quasi totalità dei propri calciatori in giro per l’Italia.

Giovani e ostici – La speciale campagna acquisti di marca parmense ha consegnato alla tifoseria eugubina una squadra giovane e vogliosa, coordinata dalla presenza di tre uomini navigati e di categoria come Boisfer (al rientro dopo un lungo infortunio), Giallombardo e Bartolucci. La squadra inizialmente affidata Christian Bucchi, poi esonerato dopo l’umiliante sconfitta casalinga per 0-5 nel derby con il Perugia e sostituito da Giorgio Roselli, si attesta al dodicesimo posto dopo un campionato contornato da 7 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte. Tre delle sette vittorie eugubine sono giunte a seguito dell’insediamento in panchina di Roselli, tecnico perugino ex Lecco, Bassano e Cremonese, ma alle vittorie contro le “parigrado” Prato, Grosseto ed Esperia Viareggio non è seguita la conferma contro il Benevento, compagine che punta al salto in B: al “Vigorito” gli Stregoni di Brini hanno dominato il Gubbio chiudendo la contesa con un perentorio 3-0 maturato nei primi 36’ grazie alle segnature di Mengoni, Signorini e Melara. La sconfitta in terra campana ha raffreddato leggermente le ambizioni della truppa di Roselli, apparsa in difficoltà contro le squadre sulla carta più forti anche a causa degli infortuni dei suoi due centrocampisti di spessore, capitan Boisfer e Moroni. La partita con il Lecce, assieme al successivo scoglio rappresentato dal Pisa di Cozza, rappresenta l’ultima chiamata eugubina per il treno playoff, ad oggi ampliamente alla portata dei rossoblù visto il distacco di soli due punti dalla coppia Salernitana-Grosseto a quota 31 lunghezze contro le 29 del Gubbio.

Moduli alternati – L’allenatore di Montone è solito variare lo schieramento dei ragazzi nelle partite in casa ed in trasferta: al 4-4-2 proposto nelle ultime due sfide al “Barbetti” si contrappone il 5-3-2 molto difensivo lanciato nelle sfide di Salerno (al debutto di Roselli), Grosseto e Benevento. La sconfitta contro i giallorossi sanniti potrebbe lanciare qualche segnale d’allarme alla truppa eugubina, ma dall’altra parte gli infortuni di Moroni e Falconieri e le condizioni precarie del rientrante Boisfer, rientrato in gruppo solo ieri nel ritiro di Roccaporena, non farebbero pensare al momento a eventuali grossi stravolgimenti di natura tattica. Gli elementi più in forma della compagine eugubina sono il centrocampista Nicola Malaccari, l’estremo difensore Matteo Pisseri, autentico match-winner in solitaria nella vittoria contro l’Esperia Viareggio grazie a due parate mozzafiato, e l’ex di turno Giuseppe Caccavallo, capocannoniere eugubino con 4 reti cresciuto nel settore giovanile giallorosso. Roselli probabilmente costruirà un Gubbio attendista, accorto nel chiudere le fonti di gioco giallorosse e veloce nelle ripartenze rappresentate dalle folate di Falzerano, Malaccari e Caccavallo, elementi che agiranno dietro alla punta Luparini e che usufruiranno dell’interdizione di uno (o due in caso di dirottamento in panchina di uno tra l’ex Ascoli Falzerano e Caccavallo per salvaguardare gli equilibri) tra Baccolo, Radi e Addae, salvo un recupero lampo di Boisfer; in difesa i terzini esperti Giallombardo e Bartolucci (in ballottaggio con Laezza) tireranno il freno a mano nelle personali percussioni offensive per contenere le coppie esterne della squadra di Franco Lerda, tra i punti di forza del Lecce specialmente sull’out-sinistro, arato dalle continue azioni manovrate di Walter Lopez e Abdou Doumbia.

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