Lecce-Catanzaro: le pagelle. Decisivo Benassi, ok i nuovi

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Lecce – Il nuovo corso del Lecce debutta nel modo migliore davanti ai suoi tifosi. Nel primo turno di Coppa Italia, davanti a 5345 sostenitori, il Lecce batte il Catanzaro solamente dopo i calci di rigore. Dopo 120’ di sostanziale equilibrio, con il Lecce autore della partita ma, dall’altra parte, con le Aquile del Sud più pericolose nei sedici metri avversari, sono risultati letali alla squadra di D’Urso gli errori di Orchi, Agnello e Mancuso. Più preciso dagli undici metri il Lecce dopo l’iniziale tiro in curva di Moscardelli. Rosafio, Lepore ed Herrera hanno siglato i loro tiri prima dell’errore di Abruzzese, che però ha soltanto rinviato il trionfo all’esecuzione imperfetta di Mancuso, finita fuori dallo specchio.

Benassi 7,5: Il ritorno tra i pali del “Via del Mare” non poteva essere migliore. Uscite puntuali, salvataggi miracolosi (perentorio quello sul tiro a giro di Mancuso al 28’ della ripresa) e l’opposizione decisiva al penalty di Orchi.

Kalombo 6: Inizia con il freno a mano tirato, fatica a saltare l’uomo ma si rende protagonista di qualche buona chiusura.

Gigli 6,5: Come possono tremare le gambe a un difensore capace già di affrontare galacticos come Kroos e Di Maria? L’approccio di Gigli è ottimo, come anche la tempistica mostrata nei suoi compiti svolti con successo. Il ragazzo si farà.

(34’ st Abruzzese 6,5: Rileva Gigli, dà qualità all’inizio della manovra giallorossa e si rende pericoloso in zona offensiva. Peccato per l’errore dal dischetto, avrebbe potuto firmare un’altra vittoria ai calci di rigore dopo il tripudio della sfida di due anni fa contro il Pontedera.)

Vinetot 6: Più macchinoso rispetto ai due colleghi, paga maggiormente i carichi di lavoro del ritiro abruzzese. Razzitti non si fa vedere per vie aeree ma con il passare dei minuti s’annebbia un po’.

Morello 6: Debutto da ricordare anche per il giovanissimo classe 1997. Dopo aver rotto il ghiaccio con un puntuale intervento al 24’, la partita scorre bene. Discese, appoggi e palle scodellate al centro hanno reso l’ex capitano della “Berretti” protagonista della vittoria ai rigori.

(14’ pts Persano SV: Entra per l’ultimo scampolo di gara senza lesinare buoni spunti non premiati dai compagni offensivi.)

De Feudis 6,5: Il nuovo tessitore del centrocampo leccese si presenta per il suo credo. Quantità, qualità e tanta corsa. La facilità con cui alterna randellate agli avversari e tocchi puntuali per i compagni pronti ad attaccare la profondità fa di lui un potenziale leader del nuovo assetto.

Papini 6: Sembra il più in forma in campo per chilometri percorsi e per freschezza nelle giocate. Esce anzitempo per il riacutizzarsi di qualche guaio.

(24’ st Rosafio 6: Martella la fascia di competenza proponendosi spessissimo con buoni cross. Anche quando non arriva al servizio in area mette paura al dispositivo difensivo avversario.)

Lepore 6: Solita girandola di ruoli. Comincia da trequartista destro, si sposta al centro del campo e conclude largo a sinistra nel quartetto difensivo. La sua versatilità, già imprescindibile normalmente, è importantissima in questo Lecce ancora sperimentale.

Herrera 5: L’invenzione di mister Asta è ancora da rodare. Galleggia tra le linee offensive senza trovare lo spunto giusto, senza sgusciare tra le maglie della difesa avversaria. Ha tempo per rifarsi.

Doumbia 5,5: Non graffia come al solito. Crea superiorità numerica solo a tratti.

Moscardelli 5: Come nella scorsa stagione, non è questo il periodo giusto per ammirare il miglior Mosca, calciatore che ci mette un po’ a raggiungere la migliore condizione. Cerca il colpo di genio comunque, ma i difensori lo controllano e, quando ha l’occasione, cincischia davanti a Scuffia. Calcia male il suo rigore.

All. Asta 6: Il lavoro va avanti. La sua carica nel seguire il match (e nel riprendere frequentemente i suoi) fa capire che c’è tanto da lavorare. Il risultato positivo alla fine fa morale, ed il secondo turno in quel di Cesena tra sette giorni darà altri elementi interessanti sul lavoro del tecnico di Alcamo. 

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