Viareggio-Lecce: le pagelle. Giallorossi incantati dal Vannucchi-show

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Viareggio LecceViareggio (Lu) – Un fulmine a ciel sereno complica il cammino del Lecce. Ighli Vannucchi e Cristiano Lucarelli sono gli uomini copertina della vittoria del 2-0 con il quale le Zebrette versiliesi schiaffeggiano un Lecce apparso poco voglioso, a tratti senza idee e sempre in ritardo su ogni pallone. La vittoria dei bianconeri dell’ex “99 amaranto” è pienamente meritata, nonostante il Lecce è andato vicino al pareggio con il palo centrato da capitan Miccoli al 61’. Il legno colto dal “Romario del Salento” non deve assolutamente nascondere le mancanze di una squadra, quella giallorossa, in balìa delle iniziative versiliesi, coordinate dal “pescatore” Vannucchi, calciatore di classe cristallina nonostante le 36 primavere sulle spalle. Ora domenica il Frosinone capolista sarà impegnato al “Vigorito” di Benevento: meglio una vittoria che concentrerebbe tutto nella corsa playoff o una sconfitta che alimenterebbe ancora la rimonta ma che creerebbe tanti rimpianti?

Caglioni 5: Ha scalato le gerarchie della porta leccese a spese di Perucchini, ma non riesce a sfoderare la terza partita con grandi parate. Se sul primo gol di Vannucchi le colpe sembrano poche o nulle, sulla seconda realizzazione del calciatore pratese rimane colpevolmente inchiodato sulla linea di porta.

Diniz 5: Ritorna a calcare i campi da gioco dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano  per quasi un mese. La difesa a tre proposta oggi da mister Lerda sembra calzargli a pennello, ma la defezione di D’Ambrosio lo costringe ad un’inedita partita da quinto di centrocampo largo a destra: il rendimento è incostante ed il numero delle palle messe al centro per i propri compagni è vicino allo zero.

(70’ Ferreira Pinto 5,5: Entra a giochi quasi compromessi e da solo può fare poco per aggiustare la più brutta partita della gestione di Franco Lerda. Nel finale sciupa un occasione cincischiando troppo con la sfera in fase di controllo e ritardando fin troppo la conclusione verso la porta difesa da Gazzoli.)

Abruzzese 4,5: Il gol al “Barbetti” di Gubbio rimane l’unico picco della sua seconda esperienza leccese, segnata più da errori che da acuti. Funge da perno centrale del trio difensivo e soffre tantissimo lo schieramento del Viareggio che prevede il “falso nove” e non un vero e proprio centravanti. Palla al piede fa quasi sempre la scelta sbagliata.

Martinez 5,5: è, come sempre, l’ultimo ad arrendersi della truppa giallorossa, nonostante si dimostri evidente la sua sofferenza nelle folate offensive degli esterni versiliesi. Sbroglia qualche interessante situazione, rischiando anche l’autogol, ma alla lunga paga la giornata no dei suoi compagni di reparto.

D’Ambrosio SV: Il ruolo di esterno destro “a tutta fascia” consegnatogli da Franco Lerda sembra l’anticamera della partita del riscatto dell’ex Lumezzane, ma prima l’ammonizione e poi l’infortunio gli regalano un’altra giornata da dimenticare.

(15′ Vinetot 4,5: La mediocrità del reparto arretrato leccese intacca anche la prestazione del calciatore di proprietà del Genoa, subentrato a D’Ambrosio e posizionatosi largo nel terzetto difensivo odierno, in un ruolo non adatto alle sua caratteristiche. Va in difficoltà in marcatura e non riesce mai ad alimentare azioni offensive.)

De Rose 5,5: Lo scolastico ma efficace centrocampo del Viareggio lo fa trotterellare improduttivamente attraverso le varie porzioni della mediana. La spola a cui è costretto il calciatore calabrese lo sfianca, lo blocca in fase offensiva e lo costringe all’assenza ingiustificata sulla trequarti d’attacco.

Bogliacino 4: Le doppie cifre della scorsa stagione sembrano un lontanissimo ricordo. Il campionato dell’ex Chievo è diventato un girone infernale dal quale ne è impossibile l’uscita. Spento, prevedibile e poco pericoloso, perde nettamente il duello tra trequartisti con Ighli Vannucchi, in grande spolvero.

(60’ Barraco 5: L’unico uomo offensivo in panchina oggi viene gettato nella mischia al posto dello spento Bogliacino. Con lui il Lecce sembra condurre meglio la manovra offensiva, ma il cambiamento di atteggiamento si rivela soltanto un fuoco di paglia.)

Papini 5: Il Lecce visto oggi è una squadra divisa in due tronconi, con un centrocampo quasi mai in cattedra ed in balìa delle iniziative dei meno quotati avversari. L’ex Carpi cerca di invertire la rotta con il solito e grande quantitativo di corsa, polmoni e rottura, ma il risultato intangibile è soltanto tanta confusione nella zona nevralgica del campo. L’1-0 al 26’ nasce da un suo errore.

Lopez 5: Da molte partite non riesce a dimostrarsi il valore aggiunto di questa squadra, principalmente a causa di avversari sempre tosti e pronti a tutto pur di ben figurare contro il cursore uruguagio; Daniele Celiento, scuola Napoli, prosegue questo andazzo sempre più impegnativo per l’ex West Ham, ammonito per un fallo inutile al limite dell’area versiliese e squalificato per l’impegno contro il Pontedera.

Miccoli 6: Il palo centrato al 61’ non premia la sua ennesima partita da condottiero e non regala l’insperato pareggio ad un Lecce molle e poco voglioso al “Dei Pini” di Viareggio. Le (poche) iniziative giallorosse partono sempre dai suoi piedi, ma al centro dell’area oggi nessuno riesce a parlare il suo stesso linguaggio. Il nervosismo del finale di partita dimostra ancora agli scettici, come se ce ne fosse ancora bisogno, la dedizione del capitano alla causa giallorossa.

Beretta 5: Soffre tantissimo a fare la boa davanti: non riesce a battagliare ad armi pari con il duo centrale versiliese e spesso è inoffensivo, specialmente quando si trova spalle alla porta. L’ex Pavia non trova la miccia per infiammare la partita con qualche folata personale e la sua partita sfocia nella mediocrità generale.

All. Lerda 4,5: Perché cambiare modulo quando tutto a livello tattico sembra andare bene? Perché insistere nella scelta di Beretta prima punta, nonostante le evidenti difficoltà del ragazzo scuola Milan nel lavoro in area? Perché non creare sovrapposizioni sugli esterni lasciando stare una difesa a tre con interpreti poco adatti a tale composizione di difesa? Parte della sconfitta deriva anche dalla scelta avventata di mister Lerda, forse tradito dal curriculum recente delle Zebrette di Cristiano Lucarelli.

Gli avversari

Gazzoli 6,5

Celiento 7

Nicolao 6,5

Conson 6

Lamorte 6,5

Piana 6,5

Mungo 7,5

Galassi 6,5

Matteini 7

            (83’ Rosafio SV)

Vannucchi 8

Benedetti 6,5

            (64’ Gerevini 6)

All. Lucarelli 7

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