L’analisi: Lecce positivo a Castellammare

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MoscardelliLecce – Il pareggio di Castellammare di Stabia, seppur non abbia consegnato quella vittoria in trasferta che manca da aprile, non è da prendere con lo stesso piglio degli altri punti conquistati in giro per lo Stivale. La partita di ieri, al contrario di quelle di Matera e Torre Annunziata, ha visto un Lecce decimato dalle assenze proporre del buon calcio sul sintetico del “Romeo Menti.

I giallorossi, ieri in maglia bianca, nonostante il pari tenuto stretto dopo un finale di match di marca stabiese, si sono presentati spesso dalle parti di Pisseri, fallendo tantissime occasioni prima e dopo il gol di Davide Moscardelli, alla terza marcatura in campionato dopo un avvio poco felice in maglia giallorossa.

MartinezChi meritava?  L’1-1 finale, perfezionato dopo un secondo tempo di emozioni infinite, rispecchia una sostanziale parità di prestazioni, risaltata non dal numero ma dalla mole di occasioni da rete. Se è vero che l’occasione più ghiotta è arrivata sui piedi di Samuel Di Carmine al minuto 80, con il tiro dell’attaccante toscano stampato sul palo a Caglioni battuto, è altresì vero che il Lecce, specialmente dal 56’ al 76’, ha messo a dura prova la resistenza della difesa stabiese, in difficoltà a campo aperto e sulle palle alte. Paradossalmente, il pari delle Vespe è però arrivato da un difensore: Samuele Romeo, ruolo stopper, ha sfruttato al meglio l’unica palla vagante su calcio d’angolo dove il Lecce non ha respinto in modo perfetto la sfera.

Partita a due facce – Il match di ieri è stato ben giocato anche dai due allenatori. Lerda e Pancaro hanno dato vita a due percorsi tattici flessibili, con disposizioni camaleontiche e cambi azzeccati che hanno inscenato un bel botta e risposta tra i due tecnici. Il 4-3-3 di partenza scelto da Lerda e il 4-4-2 di Pancaro si sono sostanzialmente equivalsi nei primi 45’. Tattica, attenzione e studio dell’avversario le caratteristiche della prima parte di partita. Nel secondo tempo, la corrida al “Menti”. Il Lecce ha alzato il proprio raggio d’azione, la Juve Stabia ha barcollato un po’ ma i contrattacchi delle Vespe sono stati sempre insidiosi per Martinez e compagni. Il gol di Moscardelli ha poi acceso la miccia di una contesa ben gestita dai due allenatori, con Pancaro bravo a equilibrare il suo centrocampo con Caserta insieme ai due staffieri Jidayi e La Camera, e Lerda tutt’altro che difensivista anche dopo il pari gialloblù: non si giustificherebbe altrimenti il cambio che ha visto l’inserimento di Gigi Della Rocca per Checco Lepore sull’1-1 con un quarto d’ora da giocare.

ManniniDifesa rocciosa – Nell’avaria di emozioni del primo tempo è risaltata la forza della difesa giallorossa, punita soltanto da un pallone vagante nella seconda porzione di match. Il rientro di Giuseppe Abruzzese al centro del reparto pesa nell’economia della retroguardia: l’andriese, se ancora non fosse chiaro a qualcuno, gestisce traffico e tempi del quartetto arretrato di Lerda, linea dove oggi il supereroe è stato ancora il “Tuma” Martinez. L’ex bandiera del Brescia ha avuto l’arduo compito della marcatura di Samuel Di Carmine, punta ex Gallipoli davvero in forma oggi. Il costaricense ha smussato un po’ gli effetti negativi del toscano e più volte ha dato quella sicurezza al pacchetto arretrato, importante nella bolgia di Castellammare. C’è anche la firma del leader Abruzzese sulla partita di ieri: il salvataggio con il quale si è negato l’ultimo guizzo, guarda caso, a Di Carmine è un gesto tecnico non indifferente. Non è stato da meno Nicolas Caglioni, ultimo baluardo della retroguardia: la parata di stinco al minuto 59’ vale quanto un gol.

Carro&Mosca – Con Miccoli assente, le bollicine dello spumante giallorosso sono state donate da loro: Alessandro Carrozza e Davide Moscardelli hanno parlato la stessa lingua, quella lingua che solo chi ha i colpi vincenti nei piedi sa comprendere e applicare. L’ex Spezia e il bomber romano hanno costruito una strana asse tutta guizzi, dribbling e aperture fulminanti, che ha preoccupato il quartetto difensivo stabiese. Il “Mosca” ha tradotto in gol un invito bellissimo del gallipolino, più pericoloso sull’out sinistro rispetto a quello destro. Moscardelli ha provato per due volte a restituire il favore a carrozza ma “Carro” non ha comprovato sottoporta quell’abilità infinita che lo rende superiore sulle fasce laterali del rettangolo verde. Un tocco di palla di troppo ha prima permesso il colpo di reni, con annesso figurone, a Pisseri e poi lo stesso portiere ex Gubbio ha sbarrato la strada a Carrozza dopo un duello con Romeo, capitalizzabile in verità anche con un rigore. Essere poco cinici non fa bene, è ovvio, ma questa partita sicuramente contribuirà alla piena forma fisica e psicologica di Alessandro Carrozza e Davide Moscardelli, due elementi dal piede e dall’intelligenza calcistica sopraffina.

Pestrin0-0 in vetta – La nona giornata del campionato di Lega Pro ha visto lo scontro al vertice nel girone C tra Benevento e Salernitana, le due compagini in testa alla graduatoria. La partita, giocata al “Vigorito” di Benevento, non ha assolutamente eletto la prima regina del campionato e lo 0-0 maturato non ha fatto altro che mescolare il calderone di squadre nelle zone medio-alte della classifica. Tra la testa, occupata da Stregoni e granata a quota 19, e il Lecce, settimo a quota 15 in compagnia di Matera e Vigor Lamezia,  ci sono 4 punti e ben 8 squadre in lizza. Benevento e Salernitana, staccate di due lunghezze sulle terze Casertana e Catanzaro, non hanno giocato una bellissima partita. Gli Stregoni, padroni di casa, hanno prodotto di più ma non sono riusciti a superare il 34enne (ex dell’incontro) Piergraziano Gori, in verità non chiamato spesso in causa. L’unica occasione nitida capitata ai giallorossi è sprecata da Scognamiglio che inzucca fuori. La Salernitana, contratta e pericolosa solo con le ripartenze di Negro, esce indenne dalla tana degli Stregoni nonostante l’espulsione di Colombo che ha costretto i ragazzi di Menichini in 10 per gli ultimi 10’. Ammonizione pesante per i granata in vista dell’anticipo di venerdì con il Lecce: il mediano Manolo Pestrin, diffidato, ha collezionato il quarto giallo che lo terrà fuori dalla partitissima dello stadio “Arechi”.

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