L’Analisi: il Lecce vince tra fiumi di parole. Obiettivo riscatto in campionato

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L’analisi

Lecce-FoggiaLecce – Ritorna una vittoria al “Via del Mare” nella pungente tramontana della serata di ieri ed è l’unica buona notizia di una serata infrasettimanale che ha visto solo qualche passo in avanti sul piano della prestazione ed una risposta a dir poco fredda da parte del pubblico leccese: i paganti sono stati solo 536 e, se si esclude il gruppo di 50-60 ultras foggiani presenti nell’impianto leccese, si arriva ad un numero veramente esiguo di aficionados che, forse attratti dalla serata di Champions League della Juventus o tenuti lontani dai primi “freddi” autunnali, hanno preferito disertare l’impegno del Lecce.

All’assenza dall’impianto situato sulla via per San Cataldo però si accompagna una sempre pesante coda polemica sui principali social network. I “tifosi da tastiera” (sia chiaro, in questo neologismo si esclude chi non può fisicamente sostenere dal vivo il Lecce per innumerevoli e rispettabili motivi) contestano ad oltranza la società guidata da Savino Tesoro, seppur rea di qualche errore in fase di programmazione della campagna acquisti, dimenticandosi di essere ancora all’alba del mese di ottobre con un campionato ancora da giocare e, soprattutto, una maglia a cui star vicini in questo momento di cronica difficoltà.

C’è chi scende e c’è chi sale – La partita di ieri ha consegnato molti spunti di riflessione a Franco Lerda che ha provato il ritorno ad uno scolastico 4-4-2. Le note positive riguardano prima di tutto i giovanissimi Monaco e Bleve. L’esordio tra i pro per il centrocampista figlio d’arte è stato largamente positivo con una partita tutta ordine e sostanza condita dalla ciliegina dell’assist per l’1-0 di Jack Beretta, a sua volta sbloccatosi con la maglia del Lecce. Il match di Gianmarco Monaco si è dovuto però interrompere al 45’ per una botta alla caviglia che ha suggerito il cambio con Salvi. Pollice su anche per Marco Bleve, sembrato leggermente più sicuro rispetto all’impegno casalingo contro il Catanzaro. Il portierino classe 1995 si è disimpegnato con sicurezza nei momenti di maggior pressione dauna ed è stato autore di una parata d’istinto sul tiro di Agnelli deviato dal montante sinistro della sua porta. Qualche segnale buono anche da Sacilotto, dotato di un piede educatissimo, che ha acquisito il giusto minutaggio e la forma campionato. Finiscono dietro alla lavagna ancora Zigoni e Vinetot. L’attaccante di Oderzo è stato autore di una partita largamente insufficiente in cui è arrivato sempre in ritardo sui palloni serviti dai cursori di fascia. Il pennellone giallorosso è caduto anche nella morsa del nervosismo a seguito di qualche parola di troppo con l’estremo difensore dauno Micale e di una serie di contrasti duri con D’Angelo. Kevin Vinetot merita un discorso a parte: Lerda cerca di aiutarlo ad uscire dal brutto periodo investendolo della fascia di capitano ma il difensore, di proprietà del Genoa, dopo un inizio così così nella ripresa ha messo a nudo una serie di incertezze che la scarsa rapacità degli attaccanti del Foggia ha impedito che si trasformassero in gol.

Obiettivo Barletta – I giallorossi sono tornati ad allenarsi già in mattinata sul manto erboso del “Via del Mare”. Franco Lerda ha coordinato un gruppo che ha visto molti recuperi, infatti, gli assenti di giornata sono stati solo Parfait, Bencivenga e Rullo. Si sono quindi allenati con il gruppo sia le stelle Miccoli e Bogliacino che l’ex infortunato di lungo corso Romeo Papini. La seduta ha visto la ripartizione in due gruppi con un lavoro di scarico per chi è stato impegnato nella partita di ieri sera ed un doppio lavoro per gli altri: prima frazione di lavoro atletico e test tattici nella seconda parte. La preparazione alla sfida contro i biancorossi barlettani proseguirà nella giornata di domani, in cui sarà prevista una seduta a porte chiuse con inizio alle ore 10. 

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