Giovanni Verga, il ricordo a 100 anni dalla sua morte

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Giovanni Verga, siciliano, originario di Vizzini  è stato il maggior esponente del Verismo, la corrente letteraria che, ispirandosi al Naturalismo francese, si sviluppò in Italia nella seconda metà dell’Ottocento. Romanziere, drammaturgo, ma anche senatore, autore di romanzi I Malavoglia Mastro Don Gesualdo e celebri novelle, è’ annoverato tra i più grandi nomi della letteratura italiana. Le sue opere letterarie erano connotate da una profonda introspezione del vinti della vita, il suo sguardo di scrittore era sempre disincantato sui suoi personaggi appesantiti da una vita “subita”.

Verga si dedico’ a raccontare la realtà così come questa appariva ai suoi occhi, senza intervenire in prima persona nella storia, limitandosi a narrare i fatti in modo oggettivo, riuscendo cosi’ nel suo intento: far emergere una critica sociale. Alcune delle tematiche trattate nella sua poetica sono ancora oggi tristemente attuali. “Il centenario di Verga non è solo l’occasione per rendere doveroso omaggio ad un grande siciliano, ma al contempo per stimolare una rilettura critica della sua straordinaria produzione letteraria, assieme ad una accurata valorizzazione dei luoghi siciliani che ispirarono le più significative opere verghiane”, afferma il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci. Il 27 gennaio, ricorre il centenario della morte dello scrittore , nato nel 1840, morto nel 1922 e, per questa occasione, il ministero dello Sviluppo economico ha svelato il francobollo ufficiale celebrativo, dedicato a Verga. Nell’immagine del francobollo è raffigurato un ritratto dello scrittore realizzato nel 1913 da Amedeo Bianchi  e conservato nella Casa Museo di Verga a Catania.

Il Centenario, promosso dal Festival Verghiano  e Dreamworld Pictures organizzatori della Manifestazione nazionale “Verga 100”, propone per quest’anno una serie di attività ed eventi dedicate allo scrittore vizzinese. La celebrazione, anche con un francobollo apposito, è «un momento essenziale per la crescita intellettuale del Paese», afferma il direttore artistico Lorenzo Muscoso, «che glorifica uno dei massimi esponenti della cultura nazionale e messaggio utile alle nuove generazioni e in particolare giovani, e che nonostante sia passato un secolo, la sua moralità è oggi di grande attualità».La celebrazione del 27 gennaio si è svolta online, a causa dell’emergenza sanitaria.