Ascoli, dall’epopea ad una faticosa ripartenza

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ascoli calcioLecce – Il mezzo passo falso di Gubbio frena leggermente le ambizioni di risalita del Lecce di Franco Lerda che, dopo la vittoria di Barletta nel Secondo Turno di Coppa Italia che ha permesso l’accesso alla fase dei gironi, cercherà il pronto riscatto in campionato al “Cino e Lillo Del Duca” di Ascoli. Dall’altra parte del campo ci sarà una squadra, quella bianconera ascolana, caratterizzata da una serie di annate piene di disavventure tecniche e societarie.

All’avvio così così in campionato si è affiancata la penalizzazione di 2 punti comminata dalla FIGC al sodalizio marchigiano a seguito della mancata presentazione dei documenti attestanti il pagamento dei contributi INPS e delle ritenute IRPEF dei calciatori per i mesi di giugno e luglio 2013. La decisione dell’avv. Artico, presidente della Commissione Disciplinare, si va ad aggiungere alla penalizzazione di 1 punto disposta nella scorsa estate.

Un mito ormai lontano – L’Ascoli, soprannominato Picchio, è la squadra più blasonata delle Marche grazie al suo palmarès che può contare ben 16 partecipazioni al massimo campionato, una Mitropa Cup ed una finale, persa contro il Notts County, del torneo Anglo-Italiano. Questi apici della storia del Picchio fanno parte dell’epopea dei record della gestione del presidente Costantino Rozzi, costruttore ascolano (venuto a mancare nel 1994) che ha fatto del suo Ascoli un mito per tutta la regione; la gestione Rozzi ha portato l’Ascoli al record di punti in B, con in panchina il salentino Mimmo Renna, ed alla quasi qualificazione in Coppa UEFA a seguito di un 4° ed un 6° posto rispettivamente nelle stagioni 79-80 ed 81-82. Il passato recente dell’Ascoli è legato invece alla figura di Roberto Benigni, imprenditore ascolano omonimo del famoso attore, che ha visto i suoi anni migliori nel biennio di serie A nelle stagioni 2005-06 e 2006-07. A seguito della retrocessione nel 2007, con un ultimo posto ceduto solo nell’ultima giornata al Messina, le stagioni di B non hanno mai visto un Ascoli con velleità di promozione; infatti, a parte la stagione 2007-08 dove il Picchio ha concluso il campionato all’8° posto, la squadra bianconera si è sempre conquistata la salvezza nelle ultime battute di campionato. Nella scorsa stagione poi il tracollo imprevisto: i marchigiani, guidati da Massimo Silva, retrocedono dopo la sconfitta thriller contro il Cittadella che ha visto realizzare l’1-0 dei veneti al 50’del secondo tempo dopo una partita dominata dal Picchio. L’Ascoli, nonostante la presenza in rosa di elementi di valore come Simone Zaza, Andrea Soncin e Robert Feczesin, ha dovuto incassare la discesa in Lega Pro dopo 12 anni tra A e B.

Il presente è diverso – All’infausta retrocessione in Lega Pro è seguito il disimpegno societario del presidente Benigni che lo scorso 30 settembre ha formalizzato l’accordo con Guido Manocchio, ex addetto all’area contabile della presidenza uscente. La nuova gestione societaria ha formalizzato gli accordi con il d.s. Fabiani e con l’allenatore ex Palermo e Pavia Rosario Pergolizzi. L’allenatore siciliano ha a disposizione una rosa abbastanza competitiva per centrale l’obiettivo dell’ingresso nella lotteria dei playoff: i fiori all’occhiello della campagna acquisti sono il mastino di centrocampo, a cui è stata affidata la fascia di capitano, Manolo Pestrin, l’ala offensiva Pietro Tripoli e il difensore centrale, l’anno scorso all’Entella, Alberto Bianchi. Il campionato degli ascolani però risente della mannaia delle penalizzazioni, guai che hanno peggiorato un rendimento già insufficiente di suo; il Picchio nelle prime sette giornate ha realizzato 6 punti (9 al netto delle penalizzazioni) con 2 vittorie (entrambe fuori casa a Pagani e Grosseto), 3 pari e 2 sconfitte. La scorsa domenica l’Ascoli ha impattato per 1-1 a Catanzaro: il gol centrocampista giallorosso Benedetti ha risposto al vantaggio ascolano di Falzerano. Pergolizzi è solito schierare i suoi uomini con un 4-3-3 che fa molto affidamento sul gioco di fascia, soprattutto sul forte asse sinistro formato da Giacomini e Tripoli, ed alla verve dei giovani centrocampisti Capece e Schicchitano, diretti dall’esperienza di capitan Pestrin. La porta del Picchio è difesa da un salentino, Stefano Russo da Nardò, estremo difensore con esperienze a Parma e Nocera Inferiore.

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