L’analisi: provaci ancora Lecce!

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Lecce Lecce – Tutto rinviato alla partita di domenica al “Via del Mare”. Il Lecce limita i danni nella partita d’andata contro il Benevento e, nonostante qualche recriminazione di marca sannita soprattutto in qualche occasione da gol malamente sprecata o ovviata da Caglioni, coglie un 1-1 che posticipa il verdetto della semifinale al match da giocare tra le mura amiche, unico vantaggio rimasto per il miglior piazzamento in classifica dopo il varo del nuovo regolamento.da parte dei vertici della Lega Pro. 

Porta quasi sigillata – La partita giocata ieri dai ragazzi di Franco Lerda è stata dalle due facce e, anche se molti aspetti (ad esempio il maggior possesso palla ed il dominio territoriale da parte del Benevento, soprattutto nella ripresa) alla lunga sono risultati prevedibili il tecnico di Fossano non può essere contento della partita dei suoi ragazzi, apparsi troppo rinunciatari, principalmente nella seconda parte di gioco, ed incapaci di ricostruire qualche bozza di azione offensiva utile a provare a vincere il match. La ripresa vissuta in affanno ha seguito però un primo tempo giocato bene dal Lecce, ma fino ad un certo punto: i salentini hanno si tenuto di più la palla, ma senza riuscire a collezionare delle nitide occasioni da rete, capitate invece al Benevento anche nel periodo di peggior lucidità con la frittata di Lopez ben sventata da Caglioni. Il portiere ex Modena è stato ancora una volta il man-of-the-match dell’incontro grazie ad una serie di parate che, prima al crepuscolo del primo tempo e poi nel cuore della ripresa, hanno detto no a Campagnacci ed Evacuo. Gli interventi magistrali dell’estremo difensore di Seriate hanno sopperito a un’eccessiva sofferenza di Abruzzese e compagni sulle palle alte, episodi in cui i giocatori beneventani sono riusciti spesso ad arrivare per primi sulla sfera. Il vantaggio di Fabrizio Miccoli, arrivato al 39’ direttamente da calcio piazzato deviato da Dicuonzo, ha fatto saltare di gioia i tifosi salentini presenti al “Ciro Vigorito” (assieme a più di 150 sostenitori rimasti fuori dall’impianto sannita), ma ai punti non si è rivelato sufficiente per uscire da Benevento con il bottino massimo. Brini, allenatore degli Stregoni, ha impostato bene il match puntando sulle folate offensive dei suoi esterni Campagnacci e Negro, elementi molto bravi nello stretto e dotati di una buona tecnica, ed ha beneficiato dell’immenso sacrificio della sua punta totale Felice Evacuo, non solamente bomber implacabile ma anche boa imprescindibile per le manovre offensive sannite. Il pari dei ragazzi di Brini, giunto ad opera di Mancosu al minuto 64, ha confermato i patemi sofferti dal Lecce in fase di copertura. Il gol del centrocampista sardo ha rinvigorito le ambizioni beneventane, ma la bravura di Caglioni e gli errori di mira dell’ex Melara e di Campagnacci hanno evitato il peggio. Dall’altra parte il Lecce ha pensato, giustamente, di più a non prenderle ed è resistito in qualche modo, grazie anche alle puntuali  e furiose uscite difensive del “Tuma” Martinez, salvatore della baracca in più di un’occasione. Davanti Miccoli si è trovato spesso solo contro l’Everest della difesa sannita ed il compito del “Romario del Salento” si è complicato anche a causa dell’ennesimo passaggio a vuoto di Mariano Bogliacino, poco presente davanti ma generoso in fase di contenimento.

Reti bianche all’Arena – Nell’altra semifinale playoff il Frosinone ha pareggiato contro il Pisa in terra toscana con uno 0-0 che, come nel caso del Lecce, rimanda ogni verdetto alla sfida di ritorno. La partita, spigolosa, tattica e giocata in modo accorto da entrambi gli allenatori, non ha premiato nessuna delle due compagini: al Frosinone non è riuscito il guizzo giusto nella prima frazione di gioco, con Gucher stoppato per due volte da Provedel ed il Pisa non è stato capace di capitalizzare una buona occasione in avvio con Mannini. La ripresa, ancora più avara di emozioni per i due portieri, ha visto la solita girandola dei cambi e la troppa timidezza offensiva delle due compagini, incapaci di creare pericoli per i portieri avversari e col passare dei minuti sempre più intente a giocarsi il passaggio alla finale nella sfida di domenica al “Matusa”. 

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