Martina F. – Lecce: l’analisi. Segnali per inseguire

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Lecce – La gioia di una vittoria poi mutilata dai concomitanti successi delle concorrenti, arrivati nel modo più beffardo, a pochi minuti dalla fine della giornata di campionato. Matera e Casertana acciuffano per i capelli i tre punti contro Ischia e Vigor Lamezia e riducono il gol di Doumbia a rete per provare a crederci ancora, con le probabilità di aggancio che però si riducono fisiologicamente a due partite dalla fine.

Classifica – La classifica, dopo il turno che ha decretato la promozione in Serie B della Salernitana, ha rimescolato un po’ le carte della zona play-off, limitando la volata finale a quattro squadre per due posti dietro alla seconda Benevento. Juve Stabia e Matera occupano a pari merito il terzo posto a quota 56 punti dopo il passo falso delle Vespe in quel di Melfi e la vittoria al cardiopalma dei lucani, passati ad Ischia solo alla fine grazie a Diop, eroe ormai dei gol materani in quella che una volta si chiamava zona Cesarini. Dietro all’accoppiata, la prima inseguitrice è la Casertana, rilanciata dal vincente recupero contro il Martina e davanti al Lecce grazie al gol nell’injury-time di Marano che ha punito il Lamezia.

Calendario – Il Lecce, atteso nelle ultime due partite dagli incroci contro Ischia (in casa) e Lamezia, ha un calendario paragonabile a quello delle concorrenti, quasi totalmente avulse da partite ad alta tensione contro squadre pronte a lottare per la permanenza in Lega Pro. Solo il Lecce, tra sette giorni, incontrerà un Ischia che, nel pieno della zona calda, cercherà quantomeno di conquistare il sedicesimo posto, piazza più ambita per gli spareggi. La Juve Stabia affronterà Lamezia (salvo) e Benevento (più che proiettato ai play-off); apparentemente più spinoso il calendario del Matera, atteso dal derby casalingo col Melfi e dalla sfida con l’Aversa, che nell’ultima giornata potrebbe anch’essa cercare un posto al sole prima dei play-out. Il cammino, sempre sulla carta, più agevole sembra quello della Casertana: i Falchetti affronteranno prima un Savoia ormai proiettato verso il fallimento e, all’ultimo turno, la Salernitana già promossa. Contro la capolista, potrà comunque pesare l’aspetto emozionale succeduto alla partita d’andata, match in cui i rossoblù beffarono alla fine la compagine di Menichini.

Double face – I 90’ del “Tursi” hanno fatto vedere un Lecce più quadrato rispetto alle ultime esibizioni lontano dalle mura amiche. Un primo tempo caratterizzato da pochi sussulti dalle parti di Bleve, bravissimo a disinnescare un’occasione inventata totalmente da un caparbio Sacilotto con un perentorio terzo tempo cestitstico, ha fatto il pari con una ripresa più tonica, aperta dal gol-vittoria di Doumbia dopo due legni in avvio. Proprio il franco-maliano ha compiuto qualche passo in avanti sul piano dei movimenti offensivi, nonostante le due occasioni non sfruttate prima di timbrare il cartellino del gol. Il rientro di Moscardelli, già a disposizione domenica con l’Ischia, gioverà comunque anche a Doumbia, elemento che permetterebbe la riproposizione del 4-3-3 tanto caro a mister Alberto Bollini, disposizione in campo che ha caratterizzato le prime esibizioni in giallorosso dell’allenatore di Poggio Rusco.

Su è giù – Se il Lecce ha ancora delle velleità play-off, parte del merito va dato a Daniele Mannini, autore del cross vincente per la rete che ha steso un Martina ben assortito ma un po’ arruffone in difesa. La partita positiva dell’ex esterno di Napoli e Sampdoria si è costruita soprattutto nella ripresa, quando dalle folate offensive sulla fascia destra sono nati quasi tutti i pericoli per la difesa itriana, ben comandata dall’ex Fabiano che fa valere la sua esperienza. Al solito problema del tocco in più quando si tratta di coronare al meglio gli attacchi (Mannini, Doumbia e Bogliacino a pochi metri dai 16 metri avversari) ha risposto una lucidità del centrocampo con i tictac sudamericani di Bogliacino e Sacilotto sugli scudi nel pomeriggio martinese. 

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