Lecce: con il Barletta è un pareggio bugiardo.

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LecceLecce – Al “Via del Mare”, Lecce e Barletta si sfidano per iniziare a raccogliere punti dopo l’avvio di campionato deludente per tutte e due le squadre nella partita che sancisce il ritorno della Curva Nord dopo le quattro giornate di squalifica attribuite in seguito agli scontri del dopo Lecce Carpi.

Mister Lerda schiera un 4-4-2 con Perucchini alla guida di una difesa composta da Sales a destra, Lopez a sinistra e Martinez-Diniz coppia centrale. Le chiave del centrocampo è ancora consegnata a Nicolas Amodio, con Salvi a far da scudiero. Esterni altissimi Bellazzini e Ferreira Pinto con il compito di imbeccare le punte Miccoli e Beretta.

Il Barletta prova a partire forte ma il primo squillo è giallorosso con Beretta che prova l’incursione per vie centrali ma è sfortunato quando il suo tiro potente da fuori area colpisce Bellazzini che cerca di proporsi poco più avanti. Poco dopo, al decimo minuto, Miccoli apre per Lopez che prova un cross basso ma il difensore barlettano Camilleri anticipa Beretta e devia in corner.

Il Lecce attacca con buone trame di gioco impostate anche sull’utilizzo delle corsie laterali e al quarto d’ora, sugli sviluppi di un corner, il tiro da fuori di Amodio sfiora il palo della porta difesa dal portiere biancorosso Liverani. Al ventiduesimo, Miccoli riceve un’apertura di Bellazzini, con una bella girata ubriaca Romeo ma la sua conclusione è debole.

Il Barletta sembra soffrire il pressing del Lecce che al 25 conquista una punizione dal limite: sul pallone si presenta Capitan Miccoli che disegna una bella parabola che si infrange sulla faccia di un giocatore in barriera. Un minuto dopo, Miccoli chiede per due volte il rigore ma la decisione (discutibile entrambe le volte) dell’arbitro è quella di far continuare. Al 32′ Beretta taglia l’area con un passaggio rasoterra, Lopez insacca ma il goal viene annullato per un giusto fuorigioco. Qualche minuto dopo, sugli sviluppi di un corner, Miccoli colpisce il pallone di testa ma il suo tiro sfiora la traversa.

Il Lecce vuole vincere e si vede ma il primo tempo si chiude senza recupero con un pareggio che sta molto stretto ai giallorossi.

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All’inizio del secondo tempo, Lerda fa entrare Doumbia al posto di Ferreira Pinto ma l’atteggiamento offensivo dei giallorossi non cambia. Al quinto minuto della ripresa è proprio il francese a lasciar partire un cross che Miccoli, con la testa, manda a pochi centimetri dall’angolino.

La partita è un continuo assedio giallorosso ma, al quattordicesimo, su una dormita della difesa del Lecce, Cicerelli manda in rete da posizione irregolare.

Lerda prova ad inserire Nunzella al posto di Sales spostando Diniz sulla destra e Sales al centro al fianco di Martinez.

Al ventesimo Beretta non riesce a deviare un cross impreciso di Nunzella. Il Lecce inizia a soffrire la stanchezza ma alla mezz’ora sfiora per l’ennesima volta il vantaggio con Lopez che di testa manda alto un cross di Bellazzini da calcio d’angolo. Al minuto trentaquattro tocca a Miccoli che da una punizione sul lato corto dell’area di rigore mira l’angolino ma trova i pugni del portiere biancorosso Liverani che rischia qualcosa.

Lerda opera il terzo cambio inserendo Sacilotto al posto di uno spento Amodio e, un minuto dopo, Doumbia dalla grande distanza colpisce in pieno il sette della porta degli ospiti. Pochi istanti più tardi Nunzella serve Miccoli nel cuore dell’area di rigore ma il capitano giallorosso, a botta sicura, sfiora il palo.

Allo scoccare del quarantacinquesimo, il Barletta si fa, per la prima volta in tutta la partita, pericoloso dalle parti di Perucchini con una discesa di Pippa che non inquadra lo specchio della porta.

L’arbitro concede quattro minuti di recupero in cui il Barletta è bravo a far scorrere il tempo e a conquistare un pareggio che è oro per quanto visto in campo.

Il Lecce visto in questo derby che derby non è ha fatto vedere dei netti miglioramenti sul piano del gioco e, questa volta si, avrebbe meritato ampiamente una vittoria che, un po’ per sfortuna e un po’ per imprecisione, non è arrivata.

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