Amministrative 2014 – Quattro chiacchiere col candidato: incontro con Mario Del Prete

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Mario Del PreteCampi Salentina (Le) – Dopo il politico di lungo corso Alfredo Fina è la volta di conoscere Mario del Prete candidato con la coalizione “Grande Campi” che sostiene Massimo Como.

Mario del Prete, si racconti ai nostri lettori
Ho 33 anni e sono laureato in Beni Culturali. La mia formazione è legata al mondo cattolico, avendo frequentato il Liceo Classico presso l’Istituto Calasanzio dei Padri Scolopi, dove ho avuto modo di sviluppare inizialmente la mia passione per l’arte. Crescendo ho frequentato il mondo del volontariato e dell’associazionismo, collaborando con la locale sede Caritas e con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) di Lecce. Nel 2005 il mio interesse per le tematiche sociali mi ha portato a fare parte della Commissione Comunale per le Pari Opportunità. All’interno di questa commissione ho fornito il mio  contributo per l’ideazione di diverse iniziative nel settore della formazione e nella divulgazione delle politiche per la parità di genere. Dal 2006 al 2008 sono stato Delegato Regionale per il Servizio Civile, contribuendo alla stesura dei diritti del volontario. All’interno dell’ambiente universitario ho avuto l’opportunità di fare parte di tutti gli organi accademici, in particolare del Senato Accademico,  organo centrale di governo dell’Università del Salento. Attualmente collaboro con diverse realtà associative nel settore della promozione territoriale e contribuisco alla divulgazione e conoscenza di questo territorio e di questa bella Città. Negli ultimi anni, seguendo mia madre nel decorso della sua lunga malattia,  mi sono avvicinato alle tematiche ambientali. Con alcuni amici continuiamo a batterci oggi per la bonifica dei siti contaminati dislocati sul nostro territorio

Quali sono i motivi che l’hanno spinta ad accettare la proposta di entrare nella coalizione “Grande Campi”?
Ho deciso di aderire alla coalizione Grande Campi per l’interesse che questa sta dimostrando per le tematiche ambientali. Questo interesse nasce dal reale impegno che alcuni di noi portano già avanti da tempo nella battaglia per una città sostenibile e vivibile. Altro aspetto determinante è la serietà e la concretezza del progetto politico di questa coalizione. Dietro al nome Grande Campi c’è un modo diverso e nuovo di fare politica e di concepire la Campi che vorremmo costruire. Ci sono nuove idee, ci sono competenze di uomini e donne, che si mettono a disposizione, con la loro serietà e il loro impegno. Credo realmente in questo gruppo, così come credo fermamente che si possa rinnovare questa città per restituirle il ruolo di guida dell’area del nord salento.

Cinque idee per cambiare Campi.
Perché limitarsi solo a cinque? Le idee che abbiamo sulla Campi che vorremo sono numerose e nuove, tanto da considerarle una vera e propria rivoluzione. Partiamo dall’ambiente: ci stiamo battendo per la bonifica dei siti contaminati, abbiamo avviato da tempo una raccolta di firme per la chiusura/trasformazione di Cerano. Il tema ambientale è e dovrà essere al centro dell’agenda politica della nostra città. Dovremo sviluppare un’idea di cultura diversa, che non sia appiattita, ma aperta a diverse tematiche. Punteremo su una città aperta al turismo, che faccia conoscere le proprie chiese, il Santuario, il suo centro storico, la chiesa della Madonna dell’Alto, ma che volga anche l’attenzione al suo artigianato, ai suoi prodotti agroalimentari,  olivicoli e vitivinicoli. Una città che non rinnega le sue origini contadine, mostrando tutte le sue numerose sfaccettature, in un contesto moderno, aperto al futuro; una città aperta al mondo delle imprese e della formazione, che in sinergia con l’università aspiri ad essere una nuova cittadella universitaria.

Qual è, secondo la sua percezione, l’idea della gente in merito alla situazione cittadina e cosa chiede in questo momento particolare alla politica?
Stiamo attraversando una fase molto difficile, che non deve demoralizzarci, ma ci deve spingere a dare il meglio. Sicuramente i cittadini richiedono ai futuri amministratori la percezione della presenza delle istituzioni e maggiore attenzione per le tematiche più attuali legate allo sviluppo e al mondo del lavoro. Dobbiamo ridurre i flussi migratori, che contribuiscono ad impoverire il nostro tessuto sociale. Dobbiamo dare nuovi stimoli alla nostra città per riattivare il motore economico ed implementare la crescita per riportare benessere nella comunità.

Di cosa si potrebbe occupare in caso di vittoria?
Sono stato abituato, per la mia formazione e per la mia onestà intellettuale,  ad occuparmi sempre degli aspetti che potevo curare in base alle attitudini e competenze. Pertanto continuerò il mio impegno per una città sostenibile e vivibile dal punto di vista ambientale,  porterò avanti la promozione del nostro patrimonio storico-artistico e l’attenzione per le tematiche sociali legate al lavoro, al mondo della formazione universitaria e alla partecipazione associativa.”

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