Domenica 11 giugno il Premio Giunco nel Comune di Presicce-Acquarica. Presenta Alessandro Cecchi Paone

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Presicce-Acquarica (Le) – Domenica 11 agosto si tiene, nel Comune di Presicce-Acquarica, la terza edizione del “Premio Giunco”, uno spettacolo/evento narrativo e ricostruttivo della storia del territorio che diviene riconoscimento al merito di una personalità della cultura, dello spettacolo o della scienza che si è particolarmente distinto per il suo legame con il territorio salentino.

Il premio, organizzato e assegnato dall’associazione “Fili di Giunco”, intende richiamare l’attenzione sul giunco palustre, che non solo ci riporta a una vegetazione spontanea peculiare della terra salentina, ma anche a un’importante espressione dell’artigianato locale: una capacità manuale, ormai sempre più rara, che lega la tradizione di Acquarica del Capo alle grandi culture del mondo, che hanno identificato la propria produttività con la raccolta e l’intreccio del giunco.

L’evento, che si svolge al Castello di Acquarica del Capo (inizio ore 21.30), è creato dal coreografo Fredy Franzutti del Balletto del Sud, al quale l’associazione “Fili di Giunco” – nella persona del Presidente Mario Stendardo – ha confermato, anche per la terza edizione, la direzione artistica.

I brani scelti compongono un “intreccio” che allaccia capolavori della musica, della danza e del teatro alla storia del Castello di Acquarica, dei significativi monumenti, della società colta e popolare e alla tradizione artigianale dell’intreccio del giunco.

La serata è condotta dal giornalista e presentatore Alessandro Cecchi Paone e vede, oltre ai danzatori del Balletto del Sud – con i primi ballerini Nuria Salado Fustè, Alessandro De Ceglia, Matias Iaconianni – e all’attore Andrea Sirianni, artisti ospiti delle diverse discipline di rilevanza internazionale che si svelano durante lo spettacolo. Anche il premiato è ufficializzato a conclusione dell’evento.

 «Siamo soddisfatti – dichiara Stendardo – dell’entusiasmo collettivo che ha generato il nostro Premio. Oggi, solo alla terza edizione, è già atteso da tutta la comunità. Cercheremo, negli anni, di rendere quest’appuntamento di spettacolo sempre più importante, aumentando anche le attività collaterali che già realizziamo».

Giacomo Palese, ex vice sindaco del Comune di Acquarica del Capo e fondatore dell’Associazione “Fili di Giunco”, vede il Premio Giunco anche come volano di attrazione turistica. «Siamo sicuri che il pubblico turistico e locale, sempre più numeroso, recandosi nel comune di Presicce-Acquarica, attratto dell’evento, possa, apprezzando le nostre bellezze paesaggistiche e le strutture ricettive e di ristoro, ritornare in futuro considerando il borgo antico come meta fissa. Parlare e raccontare della nostra peculiarità d’artigianato non è solo motivo di riscatto sociale, come avviene ad esempio a Matera con i sassi, ma è orgoglio d’appartenenza ad un territorio con radici forti e colte che ha saputo inventare, lavorare, produrre ed essere già, nei due secoli precedenti, esempio di impresa». 

Il giunco, un tempo raccolto nelle zone di Torre Mozza e Lido Marini, veniva lavorato ad Acquarica del Capo dalle mani sapienti di artigiane scrupolose per la creazione di “culmi” o “curmi” (cestini). La lavorazione del giunco palustre è stata fino ai primi decenni del ‘900 una delle attività più remunerative del paese, con diversi opifici che davano da lavorare a centinaia di persone. A oggi la produzione di prodotti di giunco è limitata alla zona di Acquarica del Capo. Il comune ha avviato attività di recupero, preservazione e valorizzazione per salvare dall’estinzione quanto rimane della cultura e della capacità di lavorazione artigianale.