Lecce sciupone, sarà ancora Lega Pro

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Si conclude tristemente il campionato del Lecce che non vince a Lamezia contro la Vigor e dice addio alle ultime (poche) speranze di playoff anche a causa dei pareggi di Matera e Juve Stabia rispettivamente sui campi di Aversa Normanna e Benevento.

Per l’ultimo match della regular season, mister Bollini schiera un 4-3-3 inserendo Herrera a centrocampo con Lepore e Sacilotto e Doumbia con Mannini rispettivamente alla sinistra e alla destra di Moscardelli. I padroni di casa rispondono con lo stesso modulo che vede schierati in campo Forte; Rapisarda, Filosa, Gattari, Malerba; Puccio, Scarsella, Battaglia; De Giorgi, Held e Improta.

Il match inizia con il Lecce che, obbligato a vincere, schiaccia fin da subito il piede sull’acceleratore e già al secondo minuto di gioco sfiora il vantaggio con Doumbia che, rubata palla ai centrali avversari, batte con il piatto Forte ma colpisce il palo. La superiorità giallorossa è evidente e porta al vantaggio quattro minuti più tardi quando Abruzzese si avventa sul pallone rimasto bloccato in area nel mezzo di una mischia e insacca a botta sicura sul secondo palo.

Il Lecce sembra non accontentarsi del vantaggio di misura ma, alla prima occasione, sono i biancoverdi padroni di casa a raggiungere il pareggio con Scarsella che, dopo aver scambiato il pallone con Held, batte Scuffia con la complicità di una deviazione involontaria del marcatore di giornata Abruzzese.

Sul risultato di 1-1, la Vigor Lamezia inizia a crederci e a fronteggiare a viso aperto i giallorossi intraprendendo con maggior continuità tentativi offensivi ma, mentre arriva la notizia del vantaggio della Juve Stabia sul campo del Benevento, a Lamezia le occasioni da goal latitano.

In fase difensiva, i calabresi si chiudono e lasciano pochi spazi ai giallorossi e a Doumbia che, al trentasettesimo, non inquadra di testa lo specchio della porta su cross dalla destra di Mannini. È lo stesso esterno ex Siena che, ad un minuto dallo scadere del primo tempo, serve con un rasoterra Herrera che, lasciato solo, non inquadra clamorosamente lo specchio della porta.

In apertura di ripresa, tra i padroni di casa, Catalano prende il posto di Improta ma al secondo minuto è la Vigor Lamezia a rischiare quando Forte, in un’azione apparentemente innocua, rischia di regalare il pallone a Moscardelli ma libera in extremis con l’aiuto di Filosa. Oltre a questo acuto iniziale, il Lecce incontra grandi difficoltà a proporsi con continuità in attacco e, al quarto d’ora, concede il goal del vantaggio ancora a Scarsella che si avventa sul pallone per deviarlo in porta dopo il tiro impreciso di Catalano su cross di Held.

Dopo il vantaggio casalingo, nel Lecce entra Embalo per Herrera mentre tra i biancoverdi Rapisarda lascia il posto a Spirito ma il vantaggio del Matera spegne definitivamente le ultime speranze di playoff dei giallorossi che, al ventiseiesimo, riescono comunque a tornare in corsa con un calcio di rigore conquistato da Embalo e trasformato da Moscardelli. A causarlo un fallo dell’ultimo entrato Spirito che viene espulso per fallo da ultimo uomo.

Il Lecce prova fino alla fine, ma con poca convinzione, a riportarsi in vantaggio ma la partita rimane ancorata sul risultato di un giusto pareggio che condanna il Lecce definitivamente alla permanenza in Lega Pro.