Salento & Dintorni: Torre pali e l’Isola di Pazze

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Nel basso Salento, più esattamente nella zona di Salve (Le), tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca, ci sono due luoghi romantici, arcaici e ricchi di leggenda, incastonati in un mare spettacolarmente cristallino che lambisce spiagge di sabbia finissima e scogliere basse (meritevole dalla “Bandiera Blu” dal 2009 al 2017): Torre Pali, con l’Isola della Fanciulla, e la poco distante Torre San Giovanni, con l’Isola di Pazze, suscitano curiosità e fantastiche suggestioni, allorché si pensi a ciò che si favoleggia su questi luoghi…

Torre Pali veniva chiamata Marina di Sant’Antonio, poiché anticamente i pescatori lì avevano fatto erigere una chiesetta dedicata al Santo e in onore dei soldati spagnoli che presidiavano la località; mentre, l’attuale denominazione deriva dai tanti pali in legno che le mareggiate depositano sulla battigia.

Ma Torre Pali è anche il nome della torre di avvistamento, risalente al ‘500, edificata da Carlo V per difendere il territorio dalle scorribande feroci dei pirati saraceni, ed oggi fascinosamente diroccata, che emerge da un mare limpido, immobile e foriero di floridi periodi per gli operatori turistici e gli ‘indigeni’, ma un tempo fonte di pericolo e aggressioni.

La Torre, a pianta circolare, fu costruita sulla terraferma; ma oggi, a causa dell’erosione delle coste e delle maree, si ritrova su una specie di secca a circa 15 metri dalla costa e occhieggia al vicino isolotto, denominato “Isola della Fanciulla”, romanticamente triste, perché legato ad una leggenda locale, secondo cui, durante un’ incursione piratesca di metà ‘500, il feroce pirata Dragut (o Dracut) sbarcò sulla della marina, per saccheggiare il territorio limitrofo, e sulla via del ritorno rapì una ragazza, figlia di alcuni ‘massari’, che fu stuprata a picchiata.

La sfortunata giovane – rifiutatasi di rinnegare la fede cristiana – fu, poi, uccisa e lasciata in pasto agli uccelli e ai pesci; ma un vento ‘miracoloso’ ne ricoprì il corpo di sabbia e rocce, per farlo poi ritrovare intatto sette giorni dopo dai pescatori.

Le leggenda dice pure che nelle giornate più tranquille di ‘biancata’, quando il mare è più languido e ‘pensieroso’, si intravede la sagometta trasparente di una fanciulla vagare sulla spiaggia, come se ancora volesse fuggire al proprio dolore.

Un’altra leggenda narra che sul territorio di Torre Pali sorgesse la leggendaria città di Cassandra, forse distrutta da un maremoto circa duemila anni fa, lasciandoci solo i resti di alcuni dolmen, di grotte rupestri e di tombe megalitiche.

La vicina e preistorica marina di Torre San Giovanni e il suo fiorente porto, di origini cretesi, si sviluppò maggiormente con la nascita della civiltà messapica, cui si deve anche la fondazione della città Ozan (Ugento), vanta un altro luogo leggendario : l’Isola di Pazze il cui nome, secondo leggenda, deriva da un trattato di pace (Pax), siglato proprio su quell’isola tra i Messapi e Taranto.

Sulla scogliera di Torre San Giovanni si ritrovano reperti interessanti, che testimoniano un passato di floridi commerci e di espansione, come canali scavati nella roccia per facilitare gli scambi mercantili.

Curiosamente con una decorazione a scacchiera bianca e nera, tale per precisa identificazione, si erge a Torre San Giovanni un faro del XVI secolo, distrutto da un assalto turco e ricostruito, che è stato sede della caserma della Guardia di Finanza e faro della Marina Militare.