Squinzano, nessun padrone ancor meno la SCU!!!

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“Per fare buona politica non c’è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie: la buona fede, la serietà e l’impegno morale. In politica, la sincerità e la coerenza, che a prima vista possono sembrare ingenuità, finiscono alla lunga con l’essere un buon affare”. (cit. Piero Calamandrei)

Consiglio ComunaleSquinzano (Le) –  La Commissione Romano è giunta al capolinea della sua indagine sugli atti amministrativi a palazzo di città delle giunte targate Marra e Miccoli, con la proposta di scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose.

Questa la notizia, lanciata alcuni giorni fa da un noto quotidiano locale, a cui sono seguite immediatamente le prese di posizione da parte delle forze politiche opposte alla attuale maggioranza. “Alla luce delle ultime notizie giudiziarie che vedono per l’ennesima volta associare il nome di Squinzano alla Mafia. Condividiamo il metodo ineccepibile del lavoro condotto dalla commissione d’inchiesta presieduta dal Prefetto Romano. E continuiamo a chiedere ormai da due anni le dimissioni di questa maggioranza come ultimo atto per uno straccio di credibilità non politica ma umana . Le notizie giornalistiche di opposizione ad un provvedimento prefettizio di scioglimento, chiesto da tutti DIA, commissione prefettizia, procura della repubblica, rispondere a queste richieste con un ricorso come se si trattasse di una multa per divieto di sosta e’ l’ultimo delirio di chi ha distrutto la credibilità e la storia di una comunità”. Queste le dichiarazioni di uno dei candidati sindaci alle ultime amministrative del 2013 il dott. Andrea Andresani.

Alle varie prese di posizione sul nuovo  evento politico giudiziario squinzanese non poteva mancare quella del PD provinciale a sostegno del circolo PD locale. “La conclusione dei lavori della commissione d’inchiesta incaricata di indagare sulla situazione squinzanese a seguito delle ben note vicende che hanno legato il nome della città di Squinzano ad un intreccio tra mafia e politica, ci consegna una conclusione inquietante quanto inevitabile: la richiesta dello scioglimento del Consiglio Comunale. I valori della legalità e della giustizia, hanno da sempre mosso ogni nostra azione e rappresentano la base inossidabile di ogni nostra convinzione ed azione politica. I fatti, se confermati, ci consegnano un quadro in cui, purtroppo, la Politica come noi la intendiamo, viene calpestata e ridimensionata a mero strumento per il raggiungimento di un potere di altra matrice. Il PD della Provincia di Lecce, ribadisce il pieno sostegno al circolo locale ed ai suoi rappresentanti, da sempre in prima linea; ringrazia le istituzioni impegnate nella vicenda, per il lavoro sin qui svolto e ribadisce il suo impegno per contribuire a ripristinare la piena agibilità democratica, attraverso il lavoro di tutti i suoi rappresentanti istituzionali. L’augurio è che da questa triste vicenda, le energie migliori di Squinzano possano finalmente compiere uno scatto in avanti riconsegnando alla città la dignità ed il futuro che merita”.

Il primo cittadino non ha rilasciato particolari dichiarazioni, ha solo ribadito la propria fiducia nell’operato delle autorità preposte, dichiarando esplicitamente il suo intento di andare avanti nella “ficcante” azione amministrativa sin qui perseguita.

Dai rumors che si inseguono tra le file della maggioranza sembra che vi sia la convinzione che ciò che viene fuori dalle vicende giudiziarie lambisce soltanto l’attuale governo cittadino, poiché l’inchiesta, interessa la passata amministrazione a guida Marra e la ex presidente del Consiglio Comunale Fernanda Metrangolo.

Partendo dal principio che l’innocenza di tutti è sino a prova contraria è presunta fino al terzo grado di giudizio, vorremmo porre alla attenzione di tutti gli attori della comunità cittadina alcune semplici domande confidando che possano servire come spunti di riflessione:

al dottor Andresani, che alle ultime Regionali ha appoggiato l’Onorevole Adriana Poli Bortone plurindagata nell’affare di Via Brenta e per la metropolitana di superficie, quanto hanno influito nella sua scelta le vicende giudiziarie della candidata da lui indicata per il voto?

Agli esponenti del PD locale e provinciale invece vorremmo chiedere come mai pare ai più, che il loro giudizio sia soggetto a parametri variabili, quando  vicende giudiziarie investono esponenti del Partito del vate di Firenze?

Al Sindaco ed alla sua maggioranza vorremo ricordare che loro sono stati eletti grazie anche ai voti della consigliera Metrangolo, risultato elettorale oggi al vaglio delle autorità, e che unitamente ad altre vicende, potrebbe portare allo scioglimento del consiglio comunale e costringere il paese alle forche caudine di una gestione commissariale che stroncherebbe l’ormai stremata economia cittadina.Sarebbe forse stato meglio un passo indietro per tempo senza rischiare la paralisi commissariale?

Ai volenterosi giovani di Squinzano, chiediamo invece se non sentano l’esigenza di riappropriarsi della politica, non percependola  più un corpo estraneo, senza necessariamente pensare d’essere grandi uomini, ma solamente rimanendo persone oneste e facendo il proprio mestiere?