Novoli, Igeco al lavoro per ripristinare l’ordine ed il decoro nei giardini pubblici

0
637

Mezzi IgecoNovoli (Le) – Il nostro giornale se n’era occupato ieri, sollecitato dalla miriade di segnalazioni provenienti dai cittadini che, volendo godere del verde pubblico, si vedevano costretti ad optare per altre soluzioni, magari in qualche paese limitrofo, in quanto i giardini novolesi risultano inadeguati alle esigenze di anziani, giovani, famiglie e bambini desiderosi di trascorrere qualche momento all’aria aperta, seduti su una panchina a leggere un giornale o un buon libro, ascoltare musica, conversare o semplicemente godersi il silenzio e respirare la frizzante aria decisamente atipica per questo agosto nostrano.

Così, stamattina, gli operatori della IGECO sono prontamente intervenuti e si sono messi a lavoro per ripulire i giardini da rifiuti di ogni genere (bottiglie vuote, vetri infranti, spazzatura di ogni tipo … e che costituiscono pregiudizio per l’igiene e la sicurezza delle persone che usufruiscono della stessa struttura) provvedendo altresì ad apporre i sigilli ed il divieto di accesso al giardino sito in via Sacco e Vanzetti fino alla messa in sicurezza dei luoghi, anche in ottemperanza ad una Ordinanza che il Sindaco, Oscar Marzo Vetrugno, avrebbe firmato in queste ultime ore, in considerazione dei gravi atti vandalici di cui il giardino è stato fatto oggetto negli ultimi tempi.

Ricorderemo, infatti, che in seguito al sopralluogo effettuato lo scorso 20 agosto da parte degli agenti di Polizia Locale, al comando del Ten. Raffaele Paladini, è emerso, fra le altre cose, che l’armadio elettrico è stato divelto ed il quadro è stato rotto e lasciato per terra, determinando condizioni di pericolo per gli utenti.

{gallery}Gallerie/puliziaparchiigeco{/gallery}

C’è da dire, comunque, che in seguito a quanto da noi documentato e commentato nella giornata di ieri, non si sono fatte attendere le polemiche di vario genere, prima fra tutte la responsabilità di chi è deputato a vigilare mediante gli strumenti adottati (impianti di videosorveglianza) e di chi dovrebbe occuparsi della ordinaria manutenzione dei giardini (a detta di qualcuno pressoché assente, tranne in casi straordinari come quella effettuata nella giornata odierna).

A parer nostro non possiamo che ribadire quanto anzidetto: non è solo tradizione, ma obbligo di vita, che l’individuo, al fine di collaborare positivamente allo sviluppo della società di cui egli è partecipe, debba rendere conto a dei doveri, dei quali deve essere cosciente, verso gli altri: rispettare le leggi giuridiche in generale, rispettare la Costituzione, essere animato da doveri di solidarietà verso gli altri, rispettare l’ambiente esterno e le risorse naturali. Chiunque, a qualunque livello, in questi tempi verifica che le regole giuridiche del convivere sono in perenne moltiplicazione, tanto quanto il loro mancato rispetto; il legislatore, convinto che la “forza” convinca, nell’intento di ridurre l’area dei cattivi comportamenti, moltiplica le regole, ciò nondimeno, la dinamica umana non muta.
Latita profondamente il senso civico, quel “sesto senso”, quel “sentimento comunitario”, grazie al quale ogni cittadino sarebbe consapevole del fatto che la panchina ove si accomoda, il bagno ad uso pubblico, i monumenti, le strade, sono pubblici e che, dunque, occorre comportarsi in un modo da permetterne l’ utilizzo anche a tutti gli altri cittadini.

E di questo bisognerà, prima o poi, farsene una ragione se, per assumere un comportamento che non sia lesivo del bene comune, occorre essere “pedinati, vigilati e sanzionati”. Il vantaggio che offre ad una comunità l’avere il senso civico è, oltre alla possibilità di usufruire nell’immediato dei beni pubblici, un risparmio economico per gli enti locali, i quali non si troverebbero più nella necessità di dover riparare o comprare nuove panchine, contenitori dell’immondizia, lampadine …  pagando, inoltre, chi li installerà, fermo restando i costi di manutenzione ordinaria. Invece dal comportamento di alcuni cittadini si ha la impressione che, proprio perché di proprietà pubblica, il rispetto venga meno. Salvo poi presentare esposti e lamentele (il più delle volte sui social network più comuni ed osservando il più rigoroso anonimato) sulla presenza di rifiuti in strada o sulla assenza di aree verdi dove far giocare i bambini, chiedendo alle amministrazioni pubbliche (può essere Comune, Regione, società di raccolta rifiuti comunale), di intervenire, a volte spinti da un viziato “falso senso civico”, a volte da mero interesse personale o politico.

{loadposition addthis}