Coronavirus, Antonio Raone: “Per colpa della burocrazia non possiamo aiutare chi è in prima linea”

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“Ancora una volta la burocrazia colpisce chi ha buona volontà. Questa volta non nel campo produttivo, bensì, in quello della solidarietà e direi della necessità”.

Lo scrive in una nota diffusa alla stampa l’imprenditore Antonio Raone che, lo ricorderemo, nei giorni scorsi aveva inviato una missiva al direttore generale della ASL della Provincia di Lecce, Rodolfo Rollo, offrendo la disponibilità di centomila euro da conferire per la realizzazione di ulteriori postazioni di terapia intensiva, utili a contrastare l’emergenza sanitaria del Coronavirus.

“La mia azienda come è noto – scrive Raone – si è messa a disposizione per contrastare l’emergenza Covid-19. Tra le varie “stranezze” ed “anomalie” che animano questo periodo tremendamente difficile, si annovera quanto segue: la dogana ha bloccato ben 60.000 mascherine già pagate dal mio gruppo imprenditoriale. Il motivo è esclusivamente di carattere burocratico, il fermo è dovuto alla compilazione di formulari e autocertificazioni di ogni sorta. Uno schiaffo in pieno viso agli operatori sanitari che abbisognano di tali dispositivi di protezione individuale. Ciò che è peggio è che tale prassi si potrà verificare anche in futuro per ordini ben più massicci.
Auspico che le autorità competenti possano intervenire al più presto per evitare che tali mascherine, utilissime in questa fase, debbano giacere nell’indifferenza”.