Una favola moderna: il mondo dei porci e quel giorno in cui un’aquila si trasformò in tartaruga

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Nell’orgia irresistibile della vita, ci sono storie che si intrecciano ad altre come fili in tessitura che, amalgamandosi tra loro, creano ricami che presi singolarmente possono raccontare tante storie. Una di queste è davvero singolare; mettiamo il caso che nel mondo di oggi gli animali possano parlare e che l’essere umano non si sia mai evoluto, anzi, sono proprio gli animali a farne da padrone nel mondo. Sembra quasi una favola vero? Ma spesso dietro alle favole si nasconde una realtà rigida e cupa. Immaginate ora una grossissima lente di ingrandimento sul mondo, che pian piano si avvicina al paese in questione, uno a caso, Nazoquins, una piccola realtà del Nord Letonas. Un paesino dove la vita scorre lentamente rispetto al mondo e le realtà innescano meccanismi sterili che fanno da humus al zagnorani virus, un virus che da tempo imperversa sui cittadini di questa piccola realtà chiamata appunto Nazoquins. Oramai sono tutti positivi, sono in pochi a non averlo preso. I sintomi? Distorsione della realtà, convinzioni generali di essere il migliore pensando alla stupidità altrui, predisposizione a fregare gli altri animali del branco. In questo piccolo microsistema ci sono i porci, che per vent’anni hanno governato senza apportare nulla se non caos e sciagure; poi ci sono i polli, che da sempre appoggiano i porci nelle loro malefatte; per non parlare delle volpi, che dietro le quinte cercano di manipolare e gestire “i giochi” rimanendo seduti in casa senza metterci la faccia. Chi ne risente di più, naturalmente sono le galline e le aquile. Delle galline fanno parte tutti coloro che non sanno di avere le ali per volare e quindi cambiare la situazione; delle aquile invece tutti quelli che pensano solo a loro stessi e al proprio volo, senza mai guardare oltre al becco, stanno lì, a cercare di mangiare quanto più possibile senza dar conto a nessuno; infine vi sono le tartarughe, che dispensano, con la loro saggezza, consigli utili per migliorare la società, ma in pochi le ascoltano, visto anche la loro rarità.

Una storia in particolare, tra tutte quelle che si susseguono in questo paese, racconteremo oggi senza remore, una storia analoga alle tante che spesso accadono in tante realtà poco conosciute ai più. Una delle tante volpi in particolare, chiamata Tom, da tempo era al governo indiretto del paese, uno dei tanti governanti che aveva deciso però di non metterci la faccia, anzi, mandava avanti chi per lui poteva fare da prestanome ai propri imbrogli politici. Tom, gestiva da tempo la cronaca e non solo di questo piccolo splendido paese, dando le proprie notizie senza avere davvero delle fonti. Lui e i suoi adepti, narravano ciò che accadeva nel paese, veicolando quello che più poteva tornargli utile, mostrando al popolo di galline, delle aquile e degli altri animali, notizie fasulle e poco consoni alla politically correct; uno sfacelo per chi davvero credeva a questa voce unica del paese. Un giorno, la gallina Tic, stanca delle notizie filtrate e delle false verità, iniziò a diffondere con i suoi aiutanti, notizie reali degli avvenimenti che si succedevano nella comunità, notizie spesso accompagnate dai saggi consigli delle tartarughe, che fino ad allora erano state messe da parte dai porci e dalle volpi. Tom, spaventato da quanto stava accadendo, andò nella sede di Tic minacciandola in maniera poco consona, quasi mafiosa e intimando a quella gallina di ritornare sui suoi passi, cercando di sminuire ciò che di nuovo era nato. In tutti i modi Tom tentò di copiare e mettere i bastoni tra le ruote alla povera Tic, che comunque andò avanti con il proprio progetto. Il povero porco non ci vedeva più dalla rabbia e nonostante tutto continuava con le minacce indirette, sue e dei suoi compari. Finché un giorno una povera aquila caduta dal cielo a causa di una ferita all’ala, non pronunciò queste splendide parole: “Ho girato in lungo e in largo per molti paesi e ciò che vedo è sempre l’odio per il prossimo, per chi cerca di fare qualcosa di bello nella realtà in cui vive. Vedo continuamente animali contro altri animali, porci che senza nessun motivo cercano di fregare il prossimo non per il bene comune ma solo per un mero scopo personale, legato al fanatismo governativo di sentirsi qualcuno, senza davvero avere un minimo progetto o scopo sociale, non comprendendo che da lì parte la politica, quella vera. Una volta, mentre ero con il gran consiglio, un Uccello rosso, che poi rosso non era perché faceva gli interessi di un altro porco con il baffo che aveva fondato un movimento con un alberello, disse che il vero politico fa politica e non si dedica al sociale. Allora oggi che sono qui, con la mia ala fratturata dalla vergogna ideologica, voglio dire una cosa a tutti quei porci che governano il paese e non solo. Il popolo è sacro, che siano galline, aquile, leoni o semplici ricci, tutti hanno il diritto di vivere una vita degna, senza dover dare conto a voi porci che cercate di sottrarre spazio a coloro che da sempre lottano per il bene comune.” Così parlò la signora aquila che da quel giorno si trasformò in saggia tartaruga.

Classe ‘86, vive a Squinzano, piccolo paese della provincia di Lecce. Fin da adolescente manifesta una forte passione per la scrittura, percepita come insostituibile mezzo di espressione personale e di comunicazione diretta al cuore delle persone. Appassionato di arte, storia ed archeologia, cresce nel quartiere di Sant’Elia, luogo ancora ricco di mistero, dove conduce ricerche e studi su un convento del 1500, effettuando numerose e importanti scoperte archeologiche che gettano nuova luce sul complesso monastico. Scrive su diversi blog e giornali come “Salento Vivo”, “Spazio Aperto Salento”, “L’ORticA”, “Il Trepuzzino”. È in procinto di pubblicare la sua prima raccolta di scritti con Aletti Editore.

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