Per fare tutto ci vuole un fiore

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Ormai con gli incendi in Amazzonia si sta compromettendo la quantità di ossigeno su tutto il pianeta. La preghiera di Papa Francesco nel ricordare che «Quel polmone di foreste è vitale per il nostro pianeta» sembra non dare ancora frutti. Secondo la cronaca a questi disastri ambientali se ne aggiungono altri sia di derivazione naturale che di origine umana tanto che, se non si interviene immediatamente e in modo significativo, i risultati saranno irreversibili.

Ecco che anche per i grandi problemi c’è bisogno di ascoltare i piccoli e non è un caso se il monito: «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Matteo 18,1-5) faccia ancora riflettere.

L’esempio della ragazzina svedese Greta Thunberg che già da quando aveva nove anni cerca di reagire concretamente arrivando a far interrogare le coscienze dei politici di tutto il mondo e a mobilitare tantissimi ragazzi (ma anche adulti), rappresenta un esempio di diritto e di richiesta a non essere esclusi.

Una sorta di sintesi tra il mondo dei bambini e degli adulti, in questo caso, è individuabile in un testo di Gianni Rodari, intellettuale e pedagogo tra i più rappresentativi del secolo scorso. Lo ricordiamo anche come scrittore di filastrocche scaturite dal suo amore per i bambini, tanto che in loro riponeva grandi speranze (È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi; Rodari, Parole per giocare, 1979). Estrapolando una parte del testo citato, ecco che una sua stessa filastrocca, interpretata da Sergio Endrigo, può diventare un autentico inno alla natura.

Ci vuole un fiore

Le cose di ogni giorno raccontano segreti / a chi le sa guardare ed ascoltare.

Per fare un tavolo ci vuole il legno /per fare il legno ci vuole l’albero /per fare l’albero ci vuole il seme /per fare il seme ci vuole il frutto/per fare il frutto ci vuole un fiore/ci vuole un fiore, ci vuole un fiore, /per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re. / Per fare un fiore ci vuole un ramo/per fare il ramo ci vuole l’albero/per fare l’albero ci vuole il bosco/per fare il bosco ci vuole il monte/per fare il monte ci vuol la terra/per far la terra ci vuole un fiore/per fare tutto ci vuole un fio-r-e / Per fare un tavolo ci vuole il legno/per fare il legno ci vuole l’albero/per fare l’albero ci vuole il seme/per fare il seme ci vuole il frutto/per fare il frutto ci vuole il fiore/ci vuole il fiore, ci vuole il fiore,/per fare tutto ci vuole un fio-o-re.

Concludo con l’invito a diffondere questa canzone anche tra i “grandi” e a farla eseguire altresì a chi si ritiene stonato ricordando che – per semplicità melodica e varie reiterazioni – può essere cantata da tutti, oltre ad essere un’ulteriore occasione per “accordarsi” con il mondo.

Compositore, Direttore d’Orchestra, Flautista e Musicologo. Curioso verso ogni forma di sapere coltiva l’interesse per l’arte, la letteratura e il teatro, collaborando con alcune riviste e testate giornalistiche. Docente presso il Conservatorio di Perugia, membro della SIdM (Società Italiana di Musicologia), socio dell’Accademia Petrarca di Arezzo, dal 2015 ricopre l’incarico di Direttore artistico dell’Audioteca Poggiana dell’Accademia Valdarnese del Poggio (Montevarchi-Arezzo).

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