Quella volta in cui un adulto scrisse a Babbo Natale

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Quest’anno noi di “Paise Miu”, abbiamo pensato di scrivere una lettere particolare, una lettere che racchiude le richieste più gettonate (si immagina) dei nostri lettori adulti, che si distaccano dalla tipica letterina dei bambini, dove solitamente le richieste sono giochi tecnologici e altri desideri effimeri tipici dell’età. Ci immergeremo infatti nella mente di una persona adulta, ormai avanti con l’età, dove il ricevere l’oggetto in se per se, non ha una grande importanza, anzi, le richieste si innalzano ad un ritorno al passato di chi sogna oramai un mondo utopistico, diverso dai soliti cliché.

Allora, la lettera se non ricordiamo male, dovrebbe iniziare pressoché così: “Caro Babbo Natale, quest’anno, da adulto, vorrei ricevere qualcosa di diverso, lontano da tutto ciò che chiedevo da bambino, lontano forse, dal tuo solito modo di portare doni. Quest’anno vorrei innanzitutto la mia famiglia riunita come vent’anni fa, vorrei mamma, papà e tutti i nonni qui con me, in quelle immense cene natalizie che davano gioia a tutti noi. Vorrei poter rivedere i sorrisi di nonna, che tra un pasto e l’altro non finiva più di parlare della vita in generale, raccontando quando da piccola lavorava di nascosto al tabacchificio e per via  dei controlli, in quanto minorenne, doveva nascondersi in grosse botti di legno; vorrei risentire la voce di nonno, che con le sue narrazioni mi trasportava in mondi antichi, dove la guerra non era solo un racconto ma vita quotidiana. Mi piacerebbe tanto risentire mamma che, con le sue preoccupazioni, riusciva comunque a rassicurami, a darmi quel mordente in più per andare avanti in questa difficile vita; papà, come dimenticare la sua pacatezza, quel modo di sapermi prendere, di riuscire a trasmettere calma anche nei problemi più grossi, beh caro Babbo Natale, pagherei oro pur di sentire ancora una volta quel consiglio azzeccato.

Sai, ti sarei grato anche se riportassi indietro il tempo, per non deludere quella ragazza che avevo venti anni fa, quella ragazza che amavo tanto e che ho deluso più volte; mio Dio quante volte ho sbagliato nei suoi confronti; ti chiedo, se possibile di farmi ritornare indietro per non deluderla più, per poter ricominciare in maniera diversa e per poter, forse, creare quella famiglia che oggi non ho, perché lei sarebbe stata l’unica con cui l’avrei voluta creare.

Caro Babbo Natale, giusto per non farci mancare nulla, vorrei chiedere se per favore potresti portare un piccolo dono a tutta quella gente che si ritrova per strada, a tutte quelle persone che non hanno voglia di festeggiare il Natale perché prive di ogni soddisfazione, tutte quelle povere genti che attraversano questo periodo per strada senza sentire ciò che realmente questa festa può donare; ti chiedo questo piccolo sforzo, credo sia il minimo da fare per tutti quegli adulti che hanno creduto in te da piccoli e che ora hanno bisogno di avere una speranza nella vita, basta un gesto, anche piccolo, per poter dare loro un senso a tutto questo. Caro Babbo Natale, non voglio certo riempirti di richieste, anche perché oramai sono quasi vecchio per poter credere in te, ma il tuo animo esiste e a prescindere da tutto, la tua fittizia presenza può dare una speranza a chi oramai speranza non ha, quindi ti ringrazio se riuscirai a realizzare almeno la metà di queste richieste fatte dai nostri utenti più stretti, anche perché lo spirito del Natale è proprio questo, sperare sempre in un mondo diverso, un mondo migliore, anche per chi “ha perso ogni speranza” aprendo la porta per entrare in questa strana vita.

Classe ‘86, vive a Squinzano, piccolo paese della provincia di Lecce. Fin da adolescente manifesta una forte passione per la scrittura, percepita come insostituibile mezzo di espressione personale e di comunicazione diretta al cuore delle persone. Appassionato di arte, storia ed archeologia, cresce nel quartiere di Sant’Elia, luogo ancora ricco di mistero, dove conduce ricerche e studi su un convento del 1500, effettuando numerose e importanti scoperte archeologiche che gettano nuova luce sul complesso monastico. Scrive su diversi blog e giornali come “Salento Vivo”, “Spazio Aperto Salento”, “L’ORticA”, “Il Trepuzzino”. È in procinto di pubblicare la sua prima raccolta di scritti con Aletti Editore.

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