La poesia come grido per la libertà

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Venerdì 19 gennaio nella sede di Astràgali Teatro a Lecce è stato presentato: “Canto per la Palestina”, un segnale di vicinanza e di solidarietà ad un popolo martoriato dalla guerra e da decenni di occupazione. Astràgali Teatro nel corso degli anni ha realizzato diversi progetti in Palestina, in particolare ricordiamo Roads and desires, theatre overcomes frontiers (2009-2010), tra il villaggio di Sabastya e Ramallah, da allora sono state numerose le occasioni di dialogo, incontro, confronto con artisti, operatori culturali, giovani, studiosi e ricercatori palestinesi.

La serata è iniziata con la proiezione del film: “Erasmus in Gaza”, regia di Chiara Avesani (giornalista freelance presso la Rai) e Matteo Delbò (fotografo, documentarista e film- maker). Un docu- film (Prodotto dalla spagnola Arpa Films 2021) nel quale si racconta la storia di uno studente universitario in partenza per l’Erasmus, il suo arrivo e la permanenza nella striscia di Gaza.

Riccardo Corradini 24 anni, è stato il primo studente occidentale al mondo ad essere inserito all’interno dell’Islamic University of Gaza, studente di Medicina all’Università di Siena ha avuto il permesso di restare a Gaza quattro mesi per perfezionare i suoi studi in chirurgia d’urgenza. Il docu-film è un diario che mescola vita privata e professionale, e scava nell’intimo umano raccontando cosa significhi vivere come prigionieri in casa propria, sotto la continua minaccia delle bombe. Grande emozione, alla fine della proiezione per le parole della regista Chiara Avesani, collegata da remoto, che ha sottolineato le difficoltà incontrate durante le riprese, nei tre ospedali e nell’università islamica, oggi completamente distrutti dai continui bombardamenti da parte dell’esercito israeliano. La serata è proseguita con “Parole, musica e poesia dalla Palestina” introdotta dal Direttore artistico Fabio Tolledi, che evidenzia la necessità di parlare di quanto sta accadendo, perché il teatro deve farsi strumento per veicolare “parole” di pace, solidarietà, vicinanza per tutti i popoli che subiscono la guerra. Toccanti e incisive quelle dei poeti e poetesse, scrittori e scrittrici palestinesi più rappresentativi/e dell’ultimo secolo, come Fadwa Tuqan, poetessa e saggista palestinese, che nei suoi scritti mette in luce non solo l’intifada e la sofferenza del suo popolo ma anche la condizione femminile nel mondo arabo; e Mahmoud Darwish, uno dei maggiori poeti del mondo arabo, che ha raccontato l’orrore della guerra, dell’oppressione e dell’esilio. Darwish ha vissuto e lavorato da esule in Unione Sovietica, Egitto, Libano, Giordania, Cipro, Francia, prima di morire negli Stati Uniti.

Ciò che avviene in Palestina, ha sottolineato Omar Suleiman (attivista, operatore culturale, attore e giornalista palestinese) è una forma di brutale colonialismo, e di fatto i palestinesi sono stati deportati in un posto limite, per dare “spazio” sostanzialmente, il 7 ottobre 1947 alla creazione dello Stato d’Israele, ma sulle macerie di 600 villaggi e città palestinesi che sono stati rasi al suolo. La “normalità dell’indifferenza” e i diritti internazionali violati, università, chiese, per non parlare degli ospedali e della gente comune, non soldati armati, uccisi come se non fossero anche loro “esseri umani”. È questo il mondo di pace, inclusivo, attento all’ambiente e alla preservazione dei beni artistici? Tutto si scontra con la realtà, fatta di crudeltà e disumanità ancora troppo radicata nel genere umano e che di umano ha ancora molto da imparare. Il teatro, luogo di “parola” affida il suo messaggio chiaro di “Cessate il fuoco” anche attraverso la musica e la poesia come quella di M. Darwish con “Eternità del fico d’India” letta da Simone Giorgino (Docente di Letteratura italiana contemporanea all’ UniSalento) e in arabo da Omar Suleiman; “A Cristo, per Natale” di Fadwa Tuqan e ancora, “Deserto e devastato è questo mondo” di Fatena Al Ghorra” interpretate da Roberta Quarta, Simonetta Rotundo e Matteo Mele (della compagnia Astràgali Teatro); infine, un brano tratto dal libro “Stato d’assedio” di Mahmoud Darwish affidato alla voce di Fabio Tolledi (Direttore artistico di Astràgali Teatro) e in lingua araba da Omar Suleiman, introdotte di volta in volta, dalle toccanti improvvisazioni al piano del musicista Mauro Tre. Anche questo è Astràgali Teatro, che indossa i colori: verde, della speranza, rosso, del sangue che si continua a versare, nero, in segno di lutto e bianco, il colore della pace tanto auspicata e che insieme agli altri, come bandiera al vento, grida per tutti i popoli: “Libertà”.