Il quadro della politica leccese prima delle vacanze d’agosto

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Alle soglie d’agosto, quest’anno la politica leccese pare presentarsi all’interno di un quadro per lo più avulso rispetto al contesto nazionale. In particolare, le grandi strategie politiche in atto nel Paese non paiono toccare quelle relative alla geografia e alle dinamiche del capoluogo salentino. In altre parole, a Lecce non è azzardato affermare che si siano creati equilibri e soluzioni politiche che non si riscontrano in nessuna parte d’Italia.

Lecce, dunque, un laboratorio politico?

Ad ogni modo, con riferimento alla destra, questa sembra sostanziarsi in tre blocchi, che vanno da posizioni completamente conservatrici e cristallizzate alla seconda Repubblica -dove in prima battuta troviamo Forza Italia, che ne è l’esempio più evidente – a posizioni decisamente innovative nei contenuti e nelle metodologie dove spicca Sentire Civico di Gaetano Messuti; nel mezzo troviamo Movimento in Libertà di Luca Russo, attivissimo secondo le nuove logiche messutiane, ma ancora un po’ troppo connesso con Forza Italia.

A sinistra la questione appare relativamente più semplice, dove l’asse Salvemini-Delli Noci pare saldo, ma senza un’identità precisa; reattivo all’opposizione e mancante di soluzioni proprie: mantiene la posizione. In ciò Delli Noci ha varato Coscienza Civica –vera novità – che tuttavia stenta a decollare ed in ogni caso la sua azione pare poco incisiva, rispetto al fermento che caratterizza la destra più innovativa. Ad ogni modo, una sinistra che tuttavia deve fare i conti col Partito “invisibile” dei pentastellati e degli astensionisti, che rimane giudice indiscusso per le prossime avventure circa le eventuali votazioni.

Nel bel mezzo, tra destra e sinistra, troviamo, invece, il Roberto Marti, il senatore in forza alla Lega di Matteo Salvini che se, da un lato sostiene, con Finamore e compagni, il governo Salvemini di sinistra, dall’altro tenta di costruirsi a destra una leadership, pur rimanendo intrappolato nel problema fondamentale della dicotomia Lega-meridionalisti. Lo zigzagare di Marti, in ogni caso, rimane l’elemento che gestisce gli equilibri di governo della città.

Questo il quadro che, tracciato a larghe maglie, si presenta prima della pausa di agosto e che non è improbabile sarà quello che affronterà i gradi temi cittadini di autunno, che non sono la mobilità, la cultura, ma questioni dove in ballo ci sono milioni di euro e posti di lavoro con ricadute sociali ed economiche di grande rilievo per Lecce. Si allude alle questioni legate all’ex sede del Banco di Napoli, allo stabile del cinema Santalucia, alla Lupiae ed a SGM. Si tratta di fronti che dovranno essere affrontati dal governo Salvemini, dove qualsivoglia soluzione richiede un contributo politico veramente importante e decisivo. Inutile dire che si tratta di argomenti in cui saranno risolutive, se ci sono, le capacità di mediazione della giunta Salvemini, in assenza delle quali è sicuro che si ritornerà al voto nella prossima primavera, dove l’incognita più importante attiene al Partito “invisibile”.