L’analisi: Lecce, un elogio alla tenacia

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Lecce FrosinoneLecce – Il tripudio dei quasi diecimila presenti del “Via del Mare” è la migliore sintesi della bella domenica di sport vissuta nel capoluogo salentino: il Lecce ha vinto e convinto davanti al proprio pubblico, spesso freddo e troppo critico con la sua squadra, prolungando quell’ardito sogno chiamato promozione diretta; per andare in B senza passare per le forche caudine dei playoff però le sorti del Lecce si dovranno incrociare con quelle del Perugia, primo in classifica a quota 62 punti: il Grifo, trascinato dai 12mila del “Renato Curi”, ha sconfitto per 1-0 il Pontedera ed ha mantenuto il primato in classifica ed ha mantenuto un punto di vantaggio sul Lecce, con quel Perugia-Frosinone dell’ultima giornata da disputarsi mentre i giallorossi sconteranno il turno di riposo.

Partita in mano – La vittoria contro i ciociari è stata costruita fin dal tunnel degli spogliatoi: il Lecce si è dimostrato visibilmente più sereno dei gialloblù e, sin dall’avvio della gara, ha tenuto in mano il pallino della gara registrando un maggior possesso palla ed una superiore presenza nella trequarti offensiva. La squadra di Franco Lerda, letteralmente tarantolato in panchina visto il considerevole peso specifico del match, non ha perso di lucidità neanche dopo l’infortunio di Walter Lopez che, bloccato dopo un contrasto con Gessa, è stato costretto alla sostituzione con Simone Sales. Il Frosinone, imballato e bloccato nella sua fin troppa sostanza a metà campo, non è riuscito a colpire la porta di Nicolas Caglioni che, salva una respinta di pugno su un tentativo da lontano di Gucher, non ha dovuto compiere importanti parate. La svolta del match è giunta grazie a Doumbia e Beretta, nettamente più in palla di tutti e sempre pronti alla fiammata letale per la retroguardia frusinate. Dalla strana asse composta dal francese e dalla punta scuola Milan è nato il gol del vantaggio: Doumbia, incubo totale per un Matteo Ciofani disorientato dalla capacità di usare entrambi i piedi mostrata dalla freccia giallorossa, non ha sbagliato il cross e Beretta, attaccante completo capace di occupare indistintamente tutti i ruoli dell’attacco, ha centrato il bersaglio di testa. Il gol, giunto assieme all’ingenua espulsione di Gessa, ha messo sul giusto binario la partita per il Lecce, ma i giallorossi sono andati colpevolmente al riposo solamente sull’1-0, visti gli errori di mira di Miccoli e la grande parata di Mangiapelo su Barraco in chiusura. Nella ripresa il leitmotiv della partita è cambiato ed il Lecce, più arretrato nel suo baricentro, ha tentato di colpire il Frosinone di ripartenza. Doumbia e Miccoli hanno fallito l’eurogol dopo delle grandi galoppate solitarie. La partita ha rischiato di svoltare a favore del Frosinone quando, al 70’, Abruzzese, dopo una sfortunata scivolata a metà campo, è stato costretto al secondo giallo per un fallo a metà campo su Daniel Ciofani involato a rete. Franco Lerda ha subito fiutato il momento favorevole ed ha gettato nella mischia Stefano Salvi, rinviando ancora il ritorno in campo di un Tommaso Bellazzini finalmente arruolabile. La sostanza del Lecce, trascinato dal suo encomiabile pubblico, ha serrato le fila ed è poi arrivato il raddoppio con la firma illustre di Mariano Bogliacino che ha regalato un finale più sereno ai diecimila del “Via del Mare”.

Grifo in testa – La trentaduesima giornata di campionato ha confermato il Perugia in pole position per la corsa alla serie B diretta. I ragazzi di Camplone hanno convinto il proprio pubblico, seppur soffrendo, e con il Pontedera è bastato un gol di Mazzeo in avvio; la reazione granata della ripresa è stata veemente e, nonostante le occasioni capitate agli umbri sui piedi di Conti, Mazzeo e Eusepi, l’eroe di giornata è stato Koprivec a seguito di un grande salvataggio su un tiro di Pezzi. L’Aquila mantiene saldo il quarto posto grazie alla vittoria a tavolino con la Nocerina, ma rimane sempre con un solo punto di vantaggio rispetto al Catanzaro: i giallorossi calabresi hanno sbancato il “Puttilli” di Barletta con uno 0-3 avviato da una clamorosa espulsione del portiere barlettano Liverani e messo in cassa dai gol di Sabatino, Germinale e Fioretti. Il Benevento a quota 47 occupa la sesta piazza del campionato e la mantiene vincendo ad Ascoli per 0-3 contro un Picchio distratto e quasi in assetto vacanziero: di Evacuo, Mancosu e Melara le reti degli Stregoni che così scavalcano in una volta Pontedera, Pisa (a riposo) e Salernitana. La squadra di Gregucci, in piena corsa playoff, subisce una grossa battuta d’arresto al “Lungobisenzio” di Prato: in terra toscana i Lanieri partono a razzo portandosi sul 3-0 con Corvesi, Lanini e Romanò, ma la reazione salernitana è tardiva ed ai gol di Ginestra e Volpe non segue l’agognato pari. Il Grosseto non sfrutta appieno lo scivolone della Salernitana e rosicchia soltanto un punto a seguito del pareggio a reti bianche contro l’ostico Viareggio. 

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