D’Ambrosio pareggia allo scadere ma il Lecce è brutto da morire

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entella lecceTutto esaurito al Comunale di Chiavari per la gara di andata dei Play Off di Lega Pro in cui Virtus Entella e Lecce si daranno battaglia. Qualche nuvola sparsa nel cielo, ma il sole spadroneggia regalando colori estivi al sintetico che sarà il ring del combattimento tra due pugili; nessuno dei due vuole fare da sparring partner.

Gustinetti da voce a quelle che erano state le impressioni date nei primi giorni di allenamento e decide di mandare in campo dal primo minuto Salvatore “Lillo” Foti, accanto a Pià; Cheva va in panchina a suonar comunque la carica e Bogliacino il metronomo dietro le due punte. Altra sorpresa è il rigenerato Tomi che viene ripresentato sulla sua fascia sinistra. Centrocampo a tre con De Rose, Giacomazzi e Memushaj e difesa con Martinez ed Esposito centrali, Diniz a destra e appunto a sinistra Tomi.

Dopo venti secondi Pià si fionda al limite dell’area il portiere esce e la palla arriva sui piedi di Bogliacino che spara in porta e la difesa salva. L’approccio giallorosso è di quelli importanti, orgogliosi, massicci, e fieri, ma poi si andrà a spegnere con un atteggiamento molto difensivo che andrà a scemare fino all’apatia.

Al 3’ Vannucchi entra in area ma Esposito lo anticipa in angolo, sugli sviluppi, Benassi chiude sullo stesso Vannucchi.

A centrocampo fanno a sportellate Staiti e Memushaj, si lotta sotto gli occhi di Gustinetti che non perde mai occasione per dare direttive. L’Entella è messa benissimo in campo e vuole aggredire gli spazi, ma il Lecce è accorto e cerca la boa Foti per ripartire con il passo veloce di Pià e il piede giusto di Bogliacino.

Al 10’ giallo per Vannucchi per fallo su Bogliacino a centrocampo. E questo imprime un po’ d’ansia nell’uomo migliore dei padroni di casa, che inizia a giocare in modo prudente ma sempre con tanta qualità e con il contagiri, in questa categoria infatti, un piede come il suo, è un vero lusso.

Molto maschia la gara e gli uomini di Prina non fanno complimenti affatto. Al 16’ Cori pericoloso in area ma Giacomazzi lo anticipa. I padroni di casa crescono con il passare dei minuti e il Lecce sembra limitarsi a difendere e al 18’ potrebbe capitolare su un tiro di Volpe che carambola fino ad arrivare a Martinez che con il movimento della bicicletta libera la tensione. Gioca da operaio l’undici salentino e al 20’ potrebbe segnare con un colpo di testa di Pià che raccoglie un cross di Memushaj, la sfera finisce a lato. Sfortunato Tomi alla mezz’ora s’infortuna, contusione allo zigomo. Al suo posto entra D’Ambrosio, Diniz passa a sinistra e lui si posiziona a destra è il 34’. È un Lecce brutto quello del primo tempo, e ai punti i primi 45 minuti vanno all’Entella, dopo tre minuti di recupero tutti negli spogliatoi a cercar soluzioni.

Sul finire del primo tempo i tifosi giallorossi senza tessera del tifoso vengono fatti entrare e lo stadio si colora di cori salentini.

Il secondo tempo inizia con l’Entella che ci crede ancora di più; il Lecce sembra intontito e rinunciatario. Martinez, il migliore in campo, sugli scudi, toglie le castagne dal fuoco in molte occasioni, la sua esperienza è musica al centro della difesa.

Fraseggia bene la squadra di Prina mentre il Lecce è impalpabile.

 Al 61’ esce Foti per fare spazio a Chiricò, Gustinetti perde così centimetri ma acquista fantasia.

Al 66’ Garin per Cori, Prina vuole vincere la gara e diventa più offensivo, ci crede.

Al 69’ occasione gol per il Lecce, Memushaj entra in area dall’out destro e mette in mezzo, il suo cross diventa un tiro che il portiere devia a malapena. Sembrano più propositivi i salentini che si scrollano di dosso l’apatia durata 70 minuti ma è solo l’illusione del momento, e continua per cinque minuti. Al 74’ Bogliacino vola sulla fascia e mette in mezzo per Chiricò che pochi centimetri non riesce a impattare la sfera. Si dispera Gustinetti e fa togliere la pettorina a Chevanton.

Al 75’, si materializzano tutti gli incubi peggiori per i Gustinetti Boys: Entella in vantaggio. Bogliacino perde palla a centrocampo, recupera Staiti che arma il destro e spara, la palla si stampa sul palo e Garin ribatte in gol e spegne il Lecce.

Subito dopo, entra Cheva e il Salento sale tutto sulle sue spalle sperando di riacciuffare il risultato. Lui ci mette il cuore ma a questa squadra manca tutto il resto.

Allo scadere il Lecce trova il pareggio con D’Ambrosio, di testa.  E spera, ma la realtà è una sola: brutti, brutti e inguardabili; e pensare che erano partiti come la corazzata che doveva asfaltare il campionato.

Un pareggio che vale quanto a una vittoria. Un pareggio che potrebbe significare tanto, ma bisogna essere onesti, questo Lecce è inguardabile. Le colpe allora non erano di Lerda, Toma o di Paperino, ora, ognuno si assuma le proprie.

Onore ai tifosi leccesi, onore e gloria, per i sacrifici e i chilometri fatti, i soldi spesi, per amore di una maglia, per amore di uno sport, per amore della squadra. Il resto è da resettare, da gettare nel cestino dei ricordi più brutti. La speranza è che questo pareggio, del tutto immeritato ma che potrebbe significare tanto per il Lecce, serva a riaccendere quella luce attesa da tantissimi mesi.

Un applauso a mister Prina e ai suoi ragazzi che oggi avrebbero meritato di più.

 

Tabellino

Virtus Entella: Paroni, De Col, Cecchini (79’ Falcier), Volpe, Russo, Cesar, Staiti, Di Tacchio, Cori (66’ Garin), Vannucchi, Guerra (90’Hamlili). A disp: Conti, Raggio Garibaldi, Ballardini, Argeri. Allenatore: Prina

Lecce: Benassi, Diniz, Tomi (34’ D’Ambrosio), De Rose, Esposito, Martinez, Memushaj, Giacomazzi, Foti (61’Chiricò), Bogliacino, Pià (76’Chevanton). A disp: Bleve, Vanin, Zappacosta, Falco. Allenatore: Gustinetti

Marcatori: 75’Garin, 94’ D’Ambrosio

Ammoniti: 7’ Memushaj, 11’ Vannucchi, 77’Guerra, 81’De Rose

Recupero: 3 min pt, 5 min st

Arbitro: Francesco Paolo Saia di Palermo

Assistenti: Simone Sgheiz di Como e Emanuele Giustino Di Federico di Lodi

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