“Carmen”, passo a due di un amore contemporaneo: il 22 dicembre al Politeama Greco di Lecce

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Avete presente la Carmen di Bizet? Bene, quella che sarà portata in scena il 22 dicembre 2019 al Politeama Greco di Lecce (start ore 21), dalla compagnia Almamia Dance Project, è tutta un’altra cosa.

Il filo conduttore s’intreccia, come nella novella di Prosper Mérimée, con i sentimenti umani più forti: amore, passione, tormento ma, nella coreografia messa a punto da Mauro Bigonzetti, tutto questo si eleva alla massima potenza.

L’intensità avrà i volti, i corpi e i movimenti di Camilla Colella (Carmen) e Octavio de la Roza (Don Josè), soli sul palco per tutta la durata dello spettacolo in un pas-de-deux che rivelerà le capacità artistiche di due talenti internazionali, interpreti strepitosi di una storia antica ma sempre attuale, che porta alla ribalta un delitto passionale “contemporaneo” (da qui il titolo dello spettacolo), un femminicidio, crimine di cui, ancora oggi, purtroppo, si sente parlare.

Tragedia e amore sono tradotti nel linguaggio universale della danza, in un progetto ambizioso che stravolge  le regole pur restando fedele all’essenza della storia.

Il cuore dello spettacolo pulsa all’unisono con quello dei suoi interpreti,di tutto il cast, non solo dei danzatori sul palco. Attorno a questa “Carmen – Passo a due di un amore contemporaneo” ruotano poche figure, ma tutte ugualmente essenziali e necessarie per la sua realizzazione. Lo spettacolo è un mosaico in cui tutte le tessere si incastrano fra di loro alla perfezione, creando quell’armonia che diventa un ulteriore protagonista di questa narrazione.

Il dramma si tinge di tre colori. Il bianco della vita, il rosso della passione, il nero della morte. La costumista Silvia Califano, creativa e geniale per natura, nell’elaborare gli abiti di scena si è concentrata su queste tinte inequivocabili. Il resto lo fanno i ballerini i cui corpi, scolpiti dal gioco di luci immaginato prima e realizzato poi da Carlo Cerri, light designer apprezzato in tutto il mondo, si muovono in uno spazio rarefatto eppure carico di pathos.

Per Mauro Bigonzetti è la prima Carmen da coreografo. Per il debutto ha scelto il pubblico leccese, da sempre sensibile alle espressioni artistiche più nobili, come appunto la danza. Le prossime date lo porteranno in giro per l’Europa, ma intanto è da Lecce che parte questa narrazione d’amore e tormento.

Una partenza che emoziona soprattutto Camilla Colella, giovane ballerina leccese che “gioca in casa” insieme al suo compagno di vita, Octavio de la Roza il quale Ciao glori, oltre ad essere un convincente Don Josè, è anche autore delle musiche, scandite da ritmi gitani e spagnoleggianti. Il ballerino argentino, cresciuto artisticamente nella corte di Maurice Béjart, si rivela artista poliedrico e completo, padrone tanto nelle prese e nei relevé quanto nelle sette note, universo in cui ha fatto il suo ingresso da autodidatta.

Siamo di fronte ad uno spettacolo originale in cui la vocazione narrativa si evolve fino ai giorni nostri. L’approccio moderno e originale del coreografo nulla toglie all’impetuosità dei personaggi, allo spirito indomabile della bella Carmen e al folle amore di Don Josè che arriva a compiere il gesto estremo dopo essere stato rifiutato dalla sua amata. E per porre fine alla sua vita sceglierà un’arma inusuale.