Basta il buon gusto per realizzare piccole scrigni di bellezza? È sufficiente affidarsi al caso, al proprio “estro creativo” per generare design? Sicuramente no, e la prova è il lavoro lungo e ricercato dell’architetto e designer Danilo Pastore che riporta la progettazione al suo giusto posto, quello della creazione, della ricerca, della conoscenza, dell’arte.
In un momento delicatissimo, in cui tutti si sentono artisti e designer, Pastore dimostra come sia indispensabile ricercare, studiare, conoscere i materiali e saperli assemblale per poter restituire senso e bellezza alle piccole e meravigliose opere che realizza.
Architetto artista, di formazione fiorentina, oltre alla sua professione si dedica da tempo al design costruendo gioielli, piccoli e grandi, da indossare in tutte le occasioni. L’acciaio incontra le ceramiche antiche, levigate, ritrovate, il corallo come la pietra, il legno come anche i metalli sapientemente arrugginiti e trattati. Non è tutto oro quello che luccica, materiale che lui non utilizza prediligendo ciò che è intriso di memoria, di storia, essenza innegabile utile ad evocare il tempo che passa per non dimenticarlo.
È certamente un “oggetto opera” può farci riflettere tanto quanto farebbe un codice miniato. Il suo è un rapporto d’amore profondo che parte dagli studi presso l’Istituto d’arte, quando esisteva, che gli ha insegnato con serietà ad osservare, a scegliere, a costruire. L’arte è una visione ma anche una professione e lui ci fa vedere quanto sia indispensabile approfondire le più disparate tematiche lavorando sulla linea del tempo, dal medioevo in poi. La storia va raccontata, rinarrata e quale migliore strumento se non l’arte.