Senza rumore

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Senza rumore

La vita di un uomo tra mito e realtà Il lettore che inizia a leggere ‘Senza rumore’ (Lupo Editore) di Ferdinando Scavran, si trova in un’atmosfera vissuta mille e mille volte. Un uomo, un temporale, una casa.

Uno spaccato di normalità comune ad ogni uomo. E poi il seme di una storia, l’embrione di un’esistenza tranquilla vissuta nel grembo di un paese greco, affacciato su un lago, cullato dal canto delle cicale.
Tutto tranquillo? La vita di ogni uomo è un mare che vive di venti e stagioni; e così pure quella di Ares, il cinquantenne protagonista del romanzo, vivrà le sue correnti, le sue tempeste, i suoi passaggi. E nel viaggio incontrerà lusinghe, amicizia, tentazioni, avventure sentimentali, mani tenere e spinose a traghettarlo nei momenti decisivi. Situazioni di deja vù, scene e incontri ricchi della magia propria dell’amore.

E a volte malìe ed inganni. Ma in questo romanzo si va oltre. Sembra che il destino di Ares, deciso altrove, gli metta di fronte una serie di prove che egli dovrà superare, e che lo porteranno a comprendere gli errori di alcune scelte, il valore di persone perse nel corso degli anni e i ricordi dolorosi e taciuti di un grande amore. Lo porteranno a comprendere il senso più profondo della sua esistenza e, finalmente, a scegliere. Un romanzo dove la dimensione umana incontra il mito, rendendolo assolutamente credibile, reale. Ed è qui la straordinarietà di questo lavoro letterario. Nell’esistenza di personaggi mandati dal Fato e dagli Dei, che entreranno nel tempo del protagonista, lo metteranno alla prova con allegorie straordinarie che gli faranno comprendere appieno la meraviglia del suo vivere. Mai scontato, delicato, dolce, credibile anche nei passaggi più difficili, anche quando il volere degli Dei è così manifesto da rasentare i contenuti degli antichi, classici poemi greci. Scrittura chiara, piacevole, scorrevole. Un romanzo da sogno.