Fred Bongusto, un gentleman “romantico” della canzone

0
189

Alle 3:30 dell’8 novembre 2019, a 84 anni e dopo una lunga malattia, ha smesso di battere quel cuore che ha fatto pulsare di emozioni, tra gli Anni Sessanta e Settanta, quello degli italiani. Fred Bongusto, all’anagrafe Alfredo Antonio Carlo Buongusto, era nato a Campobasso il 6 aprile del 1935, lascia un enorme vuoto nella musica italiana.

Dotato di una voce dal timbro particolare, ricordo i suoi “talenti”: il modo sui generis di interagire con il pubblico, la sottile ironia, l’interesse e inclinazione per il jazz e lo swing, il suo essere un autentico crooner nonché compositore, la partecipazione come attore nel cinema, ecc.

In sostanza Bongusto era una personalità eclettica e, benché diverso per alcuni aspetti, era molto simile ad un illustre figlio del Salento come Nicola Arigliano.

Vi è una curiosa “colleganza” fra i due, visto che l’artista di Squinzano, nella pubblicità al famoso digestivo, canta al pianoforte una breve parodia della celebre canzone Spaghetti pollo e una tazzina di caffè a Detroit.

Il canto di Fred è stato un inno all’amore. Infatti quell’ «io ti ho donato il mio cuor tutto l’amor» potrebbe diventare il fil rouge che attraversa la sua vita. Partendo dal fatto che «il cuore è stato sempre il [suo] padrone» e pur constatando «Che strano amore / Questo amore tuo / Fatto un po’ di niente» ricorda inoltre, nell’esperienza amorosa, quanto sia importante trovare il coraggio di usare la parola scusa, come si evince dallo stesso titolo della canzone dei versi appena citati.

Pertanto le sue parole, citate ovunque in questi giorni, chiariscono ulteriormente come il cantante e l’uomo coincidano perché «Essere romantici è come leggere la vita con un tipo di lente particolare, io questa lente la uso sempre anche quando non canto».

Concludo con la stessa nostalgia e tristezza che traspare dalla canzone Una rotonda sul mare: «Una rotonda sul mare / Il nostro disco che suona / Vedo gli amici ballare / Ma tu non sei qui con me» ringraziandolo per aver fatto sognare accompagnando intere generazioni nell’esperienza dell’amore.

Compositore, Direttore d’Orchestra, Flautista e Musicologo. Curioso verso ogni forma di sapere coltiva l’interesse per l’arte, la letteratura e il teatro, collaborando con alcune riviste e testate giornalistiche. Docente presso il Conservatorio di Perugia, membro della SIdM (Società Italiana di Musicologia), socio dell’Accademia Petrarca di Arezzo, dal 2015 ricopre l’incarico di Direttore artistico dell’Audioteca Poggiana dell’Accademia Valdarnese del Poggio (Montevarchi-Arezzo).

LASCIA UN COMMENTO

Per favore scrivi un commento valido!
Inserisci il tuo nome qui

Convalida il tuo commento... *

CONDIVIDI
Previous articleAl via la XIV Edizione di Agrogepaciok
Next articleSan Martino dal caldo mantello si festeggia col vino novello