Basta un poco di pioggia e il Salento va giù

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L’Editoriale 

PioggiaPiove! E pioverà per i prossimi due giorni. A dire il vero siamo in pieno autunno e dunque pioverà, ogni tanto, almeno fino a Maggio.

Ma ogni volta sembra essere diventato un evento eccezionale da apertura del Tg. Ma cosa avrà poi fatto di male questa pioggia da averne così paura? Un tempo, dopo l’estate, aveva un non so che di romantico; quei temporali domenicali mentre si era a letto sotto le coperte al caldo, ormai colmi di mare a spiaggia fin dentro le vene, ci facevano rilassare, sorridere.

 Ora non è più così. La pioggia e il maltempo sono “preannunciati” dai mezzi di comunicazione e dobbiamo stare tutti in “allerta meteo”. Una sorta di patologia infettiva che costringe anziane a collocare sedie vicino ai portoni di casa per evitare schizzi d’acqua, donne a riesumare vecchi asciugami e golf di lana che si improvvisano tappeti e battenti.

Siamo forse diventati stupidi? Siamo troppo rincretiniti da internet e mass media? No, siamo solo vittime di noi stessi.
La pioggia, questa sconosciuta, è nata prima dell’uomo. Un evento naturale che si ripete ciclicamente, solo che noi non siamo più pronti. È solo acqua che cade dal cielo, copiosa sì, ma qualcuno da lassù ce la manda ogni tanto per il nostro bene. Di sicuro Lui non poteva prevedere che, a causa del libero arbitrio donatoci, avremmo costruito le strade di farina, i muri col burro, gli ospedali con i colabrodo e gli argini col sale.

Ma in piena estate le nostre amministrazioni locali cosa diavolo fanno? Ma non lo sanno che i sistemi di raccolta dell’acqua pluviale sono insufficienti? Non sanno forse che molte arterie stradali sono a rischio? Non sanno che i canali in campagna sono ormai vetusti e perennemente sporchi? Non sanno che gli edifici pubblici soffrono per la mancata manutenzione?
Si che lo sanno, ma fa caldo, è estate e c’è da risolvere il problema dei lidi e delle licenze per le spiagge. Come, che cosa? In realtà dovrebbe essere tutto al contrario! In pieno inverno dovresti preoccuparti di regolamentare le concessione ai lidi e, in piena estate, preoccuparti di come affrontare l’inverno. Questo è il Salento, la Puglia e di sicuro l’Italia tutta. Un Paese con migliaia di paesi di governucoli senza coscienza. Lo avevamo già accennato questa estate quando sui tabloid non si faceva altro che decantare le meraviglie del Salento, oasi di pace e di serenità. Ma da quando? Quello che vediamo è solo il lucido rivestimento in marmo di un muro marcio e zuppo di umidità. Non è plausibile che nel 2013 l’ingresso del pronto soccorso del “Vito Fazzi” rischi di diventare inagibile tanto da far impantanare un’ambulanza. Non è altrettanto ammissibile che nell’ospedale di Mesagne piova come in una vecchia casa abbandonata. E quanti altri episodi simili si racconteranno nelle prossime ore, in fondo la stagione del maltempo non è che all’inizio.  

Forse, miei cari amministratori, è l’ora di darsi una svegliata. L’estate è bella e va vissuta a pieno sfruttando al massimo il turismo ma, qualche volta, bisogna riordinare le priorità. Piuttosto che scervellarsi ad inventare improbabili sagre di tradizioni mai sentite, così un po’ per arraffare il bottino, un po’ per imbottigliare i nostri paesi di auto e persone, dovremmo, dagli archivi, rispolverare vecchie cartine topografiche e capire quanto effettivamente il territorio sia cambiato. Magari il cervello, potrebbe servirci per cercare finanziamenti che ci garantiscano nuove opere pubbliche di risanamento.

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