Porto Cesareo, chieste le dimissioni del sindaco dopo la conclusione dell’inchiesta su Bahia del sol.

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baha del sol copertinaPorto Cesareo (Le) – Il PD chiede le dimissioni del sindaco di Porto Cesareo, Salvatore Albano, dopo la conclusione delle indagini preliminari  riguardanti lo stabilimento “Bahia del Sol”.

Oltre all’accusa di una maggioranza ormai risicata, il PD attacca il primo cittadino: “La trasparenza, la moralità e la qualità della gestione della cosa pubblica debbono fare parte integrante di qualsiasi governo di un bene collettivo. Non intendiamo e non vogliamo sostituirci alla magistratura, a cui va la nostra fiducia e a cui chiediamo tempi certi. Mentre al sindaco di Porto Cesareo chiediamo un’assunzione di responsabilità e coerenza di fronte ad una situazione non più comprensibile e non tollerabile: troppe le questioni aperte con le autorità giudiziarie che mortificano ogni confronto politico chiaro e trasparente”.

Nel provvedimento notificato dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina compaiono i nomi dei due soci amministratori dello stabilimento, quello del primo cittadino, dell’ex sindaco Basile e del geometra dell’ufficio comunale: il reato contestato è quello di abuso d’ufficio. L’ultimo nome è quello di un militare della guardia costiera, originario di Leverano, che è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio per aver avvisato i soci amministratori Mangialardo di un controllo che a breve avrebbero eseguito i suoi sottoposti.

Le indagini, portate avanti dagli uomini diretti dal maggiore Nicola Fasciano e dal tenente Giovanni Carlo Porta, partirono nel 2012 a seguito di un sopralluogo compiuto nell’ambito dell’attività di controllo di tutte le strutture del litorale jonico. I militari sequestrarono un impianto stereo dello stabilimento “Bahia del sol” a causa del superamento dei limiti delle emissioni sonore previste dalla legge. Gli investigatori, durante le loro indagini, notarono delle presunte irregolarità contestate ora agli indagati.

 Il Comune di Porto Cesareo è privo di un impianto di zonizzazione acustica, ovvero di un documento tecnico che fissa le deroghe delle emissioni sonore previste dalla legge, in relazione a determinate zone. Le deroghe, che hanno carattere temporaneo,  vengono man mano fissate dall’amministrazione comunale con i singoli atti autorizzativi come prevede la legge 447/95 sull’inquinamento. Secondo la Procura dunque, il lido “Bahia del Sol” avrebbe ottenuto autorizzazioni per una serie di eventi ravvicinati nel tempo al contrario di altri lidi che avrebbero beneficiato delle deroghe per uno o al massimo due giorni.

Il primo cittadino è accusato di aver firmato gli atti autorizzativi, il cui contenuto sarebbe stato predisposto dal geometra dell’ufficio tecnico. L’ex sindaco, invece, avrebbe svolto il ruolo di intermediario fra gli amministratori del comune e lo stesso Mangialardo.

Gli indagati  hanno a disposizione 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o presentare memorie difensive.

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