Porto Cesareo, è il piede di porco l’arma del delitto dei due coniugi tragicamente assassinati

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Piede di porcoPorto Cesareo (Le) – Procedono le indagini e gli accertamenti tecnici dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, in merito al duplice omicidio del 24 giugno scorso dei coniugi Luigi Ferrari e Antonella Parente, che stanno estrapolando il DNA dai numerosi reperti e tracce che il delitto ha lasciato dietro di sé, la sua tipizzazione – il c.d. DNA fingerprinting – effettuando anche le analisi chimico–fisiche, il confronto dei risultati.

I Carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Roma, incaricati dello svolgimento di indagini specifiche dal Dott. Giuseppe Capoccia, Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Lecce, hanno comunicato l’esito delle prime verifiche.

I tecnici in uniforme, della Sezione Chimica Esplosivi ed Infiammabili del RIS, hanno analizzato due piedi di porco e le ossa craniche delle vittime. Il primo piede di porco è stato repertato, in sede di sopralluogo, sul terreno adiacente all’abitazione luogo del crimine, mentre il secondo, simile al primo e dello stesso colore verde, è stato sequestrato presso una ferramenta di Avetrana, nei giorni successivi al reato, dai Carabinieri, che si sono recati proprio in quel luogo dove, il presunto assassino pare abbia comprato anche il primo, la settimana antecedente al delitto, come emerge da alcune testimonianze.

Gli esperti, che hanno prima rilevato come sulle ossa craniche delle vittime fossero presenti tracce di vernice simile a quella del piede di porco, trovato nei pressi della scena del crimine, si sono avvalsi dei metodi analitici della micro-spettrofotometria FT-IR, della micro-spettrofotometria UV-Vis, dell’analisi colorimetrica, della micro-spettrofotometria RAMAN e dell’analisi morfo dimensionale e osservazione con strumenti ad ottica precalibrata, concludendo che la vernice che riveste il piede di porco repertato nel giorno dell’omicidio e le tracce di vernice presenti sulle ossa del cranio repertate dal medico legale in sede di accertamento autoptico sui cadaveri dei coniugi FERRARI–PARENTE sono compatibili tra loro.
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Una prima conferma, dunque, tanto attesa dai parenti e da tutta la comunità cesarina, che certo non lenisce il grande dolore per l’efferato duplice omicidio, per il quale, ricordiamo Vincenzo Tarantino cinquantunenne originario di Avetrana, è tuttora detenuto.

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