Porto Cesareo, tragedia in mare. Muore un giovane di Novoli

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Soccorso annegato

Porto Cesareo (Le) – Tragedia, questa mattina, nel litorale ionico fra le “Dune” ed il “Tabù”, per un giovane novolese, Marco Ippolito, 42 anni. 

Come suo solito, anche oggi, approfittando della bella giornata, aveva scelto di non rinunciare ad una giornata di sole e di mare, così come aveva fatto per tutto il periodo estivo. Era solito, infatti, uscire all’alba, da casa, in bicicletta o con la sua storica Fiat Duna bianca, per godersi i primi raggi di sole, la tranquillità delle spiagge salentine in un momento in cui la pace ed il silenzio regnano sovrani e incontrastati. 

Di lui non si poteva certo dire che fosse un sub. Oggi, come chissà quante altre volte, “armato” di maschera, tubo e coltello, senza allontanarsi molto dalla costa, tentava la sua avventura in cerca di polpi o quanto altro la fauna marina offrisse l’opportunità di pescare.

Un malore, forse, o chissà cosa … E il giovane Marco ha cessato la sua esistenza terrena, nonostante i soccorsi, pressoché immediati, di altri bagnanti e del personale del 118 subito intervenuto sul posto.

Marco Ippolito abitava a Novoli, in via Gaetano Brunetti, insieme all’anziano padre, Gino, ed alle due sorelle Antonella ed Agnese. Qualche anno fa avevano perso la madre. Oggi piangono la morte del giovane figlio e fratello, conosciuto in paese per le sue lunghe passeggiate in bicicletta. Persona educata, discreta, a volte evanescente. Trascorreva lunghi periodi lontano dal mondo, ritirato in casa a leggere e soprattutto a dipingere. 

Proprio durante le recenti festività in onore di Maria Ss. del Pane, aveva allestito una mostra delle sue opere presso la Casa del Fanciullo, in piazza S. Antonio.

Davanti ad ogni morte, specialmente poi se avvenuta in modo inaspettato e tragico come questa, l’atteggiamento più vero è il silenzio. Il silenzio che parla attraverso il dolore e le lacrime, lo smarrimento e l’interrogativo, l’impotenza e l’incapacità di reagire. Un silenzio che parla, ma nello stesso tempo un silenzio carico di parole da ascoltare.

Ciao Marco … la morte è soltanto l’inizio del secondo tempo. 

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