Il Lecce ferma anche il Milan: senso di appartenenza, orgoglio e consapevolezza dei propri mezzi

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Ph Michel Caputo

Lecce – La partita di ieri al Via del Mare è sembrata una gara equilibrata, giusta nel risultato, piena di emozioni. No, non è stato uno scontro diretto. È stato, sulla carta, la gara di Davide contro Golia. Invece Lecce e Milan sembravano, nell’arco dei 90 minuti, due squadre della stessa caratura.

Chi ha avuto la fortuna di vedere i primi trenta minuti, ha potuto godere. La squadra meridionale di provincia ha dettato legge, mettendosi in tasca i campioni d’Italia in carica.

Affermare che allo scadere del primo tempo, i giallorossi avrebbero potuto chiudere sul 4 a 0 è qualcosa di immaginifico. In realtà, corrisponde al vero. Nei primissimi minuti di gioco, i ragazzi di mister Baroni passano in vantaggio. Di Francesco ruba palla in una mezza e mezza e mette al centro. Blin arriva come un treno e porta Theo Hernandez a mettere in rete il pallone. Ancora, come frecce in corsa, sventagliata di Gendrey. Di Francesco è solo davanti al portiere e mette fuori.

Passano i minuti ma il crescendo giallorosso non si ferma più. Calcio d’angolo, palla per Hjulmand, classico cross in area e Baschirotto arriva prima di tutti e, di testa, mette dentro.

Al 23’, il Lecce è già 2 a 0, del Milan neanche l’ombra.

In un’altra occasione, il Lecce ruba palla a centrocampo, sventagliata di Strefezza per Di Francesco. Azione magistrale con la corsa di almeno sei giocatori verso la porta avversaria. Di Francesco con i giri giusti mette dentro per Gendrey che, da due passi, mette fuori di testa. Ecco il 4 a 0 che il Lecce avrebbe potuto raggiungere allo scadere del primo tempo.

Intorno al 35’, i giallorossi sono arretrati subendo un po’ di più le giocate avversarie.

Nel secondo tempo, il Lecce ha cercato di tenere testa. Gli ingressi di Messias e Dest hanno rovinato la festa. Il Milan è riuscito a coprire meglio il campo e lavorare sugli esterni. L’area di rigore è divenuta affollata per colpa dell’ingresso di Origi. Sono saliti in cattedra Bennacer e Leao. Proprio quest’ultimo ha trovato il colpo da bigliardo siglando il suo primo gol allo stadio Via del Mare.

Il Milan continua a pressare senza sosta. Al 70’, arriva il gol del pareggio. Area di rigore giallorossa piena, palla dentro per Giroud, scambio con Calabria e palla in rete. Contrariamente a quanto si potesse immaginare, il Lecce ha ripreso la sua corsa. Il subentrante Gallo, con una serpentina e un tunnel su Calabria, riesce a mettere la palla in area e, per poco, il Milan non si fa il terzo gol.

La partita scorre senza altri sussulti. La partita è sempre stata viva e accesa. Il Lecce ha costruito una prestazione perfetta regalando gioie e emozioni a tutto il suo popolo. A luci spente, dispiace assistere a tutti quei leccesi che non solo tifano una squadra diversa da quella del proprio territorio, ma insultano e cantano contro i colori giallorossi. Ognuno può tifare per chi crede, ma essere schivi e cattivi nei confronti della squadra della propria città è opera di vigliaccheria.