Novoli, sarà benedetta lunedì 3 novembre la nuova cappella cimiteriale dedicata al Santo Patrono Antonio Abate (2)

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nuova cappella cimiteriale

Novoli (Le) – Ci sono voluti 5 anni, ma alla fine l’opera è giunta a compimento ed è pronta per essere benedetta ed aperta al culto ed alla custodia dei nostri cari passati a miglior vita.

Appuntamento al cimitero di Novoli, il prossimo 3 novembre alle ore 16, alla presenza dell’Arcivescovo di Lecce, Mons. Domenico D’Ambrosio che presiederà una solenne Liturgia della Parola e darà luogo alla benedizione della nuova cappella cimiteriale dedicata al Santo Patrono, Antonio Abate.

A mons. D’Ambrosio faranno corona i parroci, don Cosimo Vetrugno e don Luigi Lezzi, insieme al clero locale, al Sindaco, Oscar Marzo Vetrugno, ed a tutte le autorità civili e militari.

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La costruzione, dislocata su due piani, completamente in cemento armato, è stata progettata e diretta dall’Arch. Luigino Capone; i lavori sono stati eseguiti dalla Ditta Luigi Giannone (cui, peraltro, è affidata la concessione della gestione cimiteriale per 18 anni). Ha struttura rettangolare, occupa una superficie di circa 2000 mq ed ospita quasi 800 tombe; dotata di ascensore e di 4 rampe di scale (due all’interno e due all’esterno, sul retro), si affaccia su un ampio piazzale in modo da poter accogliere i numerosi fedeli in occasione di particolari celebrazioni  come la Ricorrenza dei Defunti.  

Al suo interno, oltre agli ampi corridoi, ed i servizi necessari per l’approvvigionamento dell’acqua e la sistemazione dei fiori, una roccia su cui è adagiato un cristallo fungerà da Mensa Eucaristica. Alle sue spalle 4 vetrate istoriate raffiguranti i momenti salienti della Passione e Morte di Cristo.

Dal 3 novembre, dunque, la comunità novolese, potrà godere di un nuovo luogo dedicato al culto dei defunti, grazie al premuroso impegno di Luigi Giannone e delle sue maestranze che, in così poco tempo, ha mantenuto la promessa di dedicare uno spazio adeguato all’accoglienza dei fedeli che ci hanno preceduto con il segno della fede ed ora dormono il sonno della pace.

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