Città tra le mani: un progetto per una cultura più accessibile in tutti i sensi

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citt tra le maniBari – Accessibilità al patrimonio architettonico in tutti i sensi. Questo il motto del progetto “Città tra le mani”, nato più di un anno fa da un’idea di tre giovani menti salentine, Claudia Melissa Barbarito, Giuliano De Pascali, e Valentina Giusto, che sono riusciti a concretizzarla grazie alle competenze tecniche di Duilio Madaro e Fabio Dell’Onze, di Daf – Digital Art Factory. Il tutto grazie alla spinta del FabLab di Lecce, laboratorio di fabbricazione digitale, che si avvale di nuove tecnologie come la stampa 3D, e che ha organizzato una presentazione del progetto “Città tra le mani” che si è svolta lo scorso sabato 29 novembre alla fiera 3D Print Hub di Bari.

Il progetto nasce dalla voglia di rendere accessibile il patrimonio architettonico e artistico “in tutti i sensi”, anche a chi non li possiede tutti, come i ciechi o gli ipovedenti. “Città tra le mani” consiste proprio in questo, nel rilievo e nella modellazione di monumenti realizzati con la stampa 3D per far vivere esperienze multisensoriali, a chi capitelli, portoni, archi e colonne non li può vedere con gli occhi. Tuttavia non si tratta di una prerogativa riservata solo a chi non è dotato del senso della vista: è un’esperienza nuova e originale anche per chi la vista la possiede. Avere la possibilità di toccare con mano le riproduzioni in 3D di monumenti e opere artistiche consente anche di abbattere le barriere delle distanze, ed esportare patrimoni architettonici in tutto il mondo.

I ragazzi hanno inizialmente spiegato le fasi tecniche della progettazione in 3D: “È come modellare la plastilina, ma con mouse e puntatore, al fine di garantire un’esperienza tattile accessibile a tutti. E poi è fondamentale rispettare le proporzioni”. Hanno poi svelato che nel 2015 partirà a Lecce il progetto pilota del Museo Multisensoriale, all’interno del MUST, con monumenti stampati in 3D per consentire a tutti i turisti, senza distinzioni né barriere, di provare esperienze multisensoriali.citt tra le mani 2 La presentazione si è poi conclusa con un esperimento dal vivo: alcuni presenti tra il pubblico, che non avevano mai visitato la città di Lecce, hanno potuto “toccare” con mano le miniature di Porta Napoli e della colonna di Piazza Sant’Oronzo, con statua del Santo annessa, e i ragazzi hanno poi dato alcune informazioni relative all’architettura e alla storia di tali monumenti.

Terminata la presentazione, noi di paisemiu.com abbiamo avuto modo di scambiare due parole con i protagonisti di questo progetto, che ci hanno svelato alcuni retroscena e ci hanno raccontato quali sono gli sviluppi che sperano possa avere un’iniziativa così originale.

“Città tra le mani”, un progetto nato più di un anno fa, e che adesso sta trovando una sua concretezza e direzione precisa: qual è stato il percorso della vostra idea?

“Il punto di partenza è stato indubbiamente quello di rendere accessibili l’arte e la cultura a chi non ha il senso della vista. Data la difficoltà nel fare i rilievi architettonici e i modelli in miniatura dei monumenti, ci siamo presi del tempo per capire come sostenere l’idea e abbiamo trovato una soluzione nella collaborazione con i ragazzi di DAF – Digital Art Factory”.

Quali sono le specifiche competenze di ognuno di voi cinque ragazzi che state costruendo “Città tra le mani”?

“Io, Claudia Melissa Barbarito, mi occupo della parte relativa al turismo, all’ideazione dei percorsi multisensoriali. Duilio Madaro e Fabio Dell’Onze, di Daf, si occupano dell’aspetto tecnico del progetto: modellazione, acquisizione del materiale utile come rilievi planimetrici e fotografici, realizzazione del prodotto finito, che dev’essere idoneo alla stampa, con attenzione ai dettagli. Giuliano De Pascali si occupa del business e commercializzazione delle stampe 3D dei monumenti, che possono essere utilizzate nei contesti più svariati, laboratori didattici, percorsi multisensoriali, mostre itineranti. Valentina Giusto, infine, essendo diplomata in Rilievo e Catalogazione di Beni Culturali, si occupa della scelta dei monumenti e della contestualizzazione artistica all’interno del percorso”.

Qual è il punto di forza di “Città tra le mani”?

“Si tratta di un nuovo livello di accessibilità, che abbatte due ulteriori barriere, quelle della vista e della distanza, rendendo i monumenti “trasportabili” altrove, cosa inimmaginabile fino a poco tempo fa. È un progetto che riesce anche a emozionare, tramite un’esperienza tattile, ma non solo, creando inclusione sociale e dando vita a una nuova forma di turismo esperienziale”.

Quali sono i monumenti che tutti vorreste “toccare” grazie a “Città tra le mani”?

Claudia Melissa: “La chiesa di Santa Croce a Lecce”.

Fabio: “Il Colosseo”.

Giuliano: “L’altare di San Francesco da Paola, all’interno della chiesa di Santa Croce, scolpito in marmo e non in pietra leccese”.

Duilio: “Più che un monumento mi piacerebbe poter toccare una statua, la “Pietà” di Michelangelo”

E chissà, magari presto “Città tra le mani” potrebbe diventare “Arte tra le mani!”

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