Benevento – Lecce: ci ritroviamo in alto mare

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L’Analisi

Moriero“Ci ritroviamo in alto mare”. Il titolo della canzone di Loredana Bertè, successo di inizio anni Ottanta, sintetizza per bene la situazione del calcio a Lecce dopo la terza sconfitta in tre partite, patita al “Vigorito” di Benevento con un 4-1 senza repliche che ha visto gli Stregoni nettamente superiori ad un Lecce arruffone, timido e che non ha mai dato l’impressione di essere in partita. La disfatta in terra sannita ha aperto ufficialmente la crisi del bastimento capitanato da Savino Tesoro che in queste ore sta decidendo se gettare dalla nave chi nelle situazioni di crisi di risultati è il primo a pagarne: l’allenatore Checco Moriero.

In caso di defenestrazione rimbalzano già i nomi di Carmine Gautieri, allontanatosi dal Bari prima dell’inizio della stagione, Cristiano Lucarelli e Michele Serena, allenatore l’anno scorso allo Spezia. Il sogno dei tifosi rimarrebbe poi Serse Cosmi, trainer dotato del giusto carattere che, a detta di maggior parte della tifoseria, servirebbe ad invertire la rotta di un campionato partito malissimo. La partita del “Vigorito” ha regalato altri segnali preoccupanti sui quali lo staff tecnico avrà tanto da lavorare.

Attacco con poche idee – Le statistiche sul rendimento del reparto offensivo, con 3 gol in 3 partite tutti realizzati da Fabrizio Miccoli, porterebbero alla facile considerazione che l’attacco giallorosso soffra di Miccoli-dipendenza. Il calciatore di San Donato è indubbiamente il fulcro del reparto offensivo del Lecce ma l’attacco di una squadra con ambizioni (saranno rimaste solo quelle?) di Serie B non può poggiare solo sulla verve offensiva di un campione che è ancora al 50% per problemi che lo costringono sempre all’allenamento differenziato. Alla difficoltà di cavare un ragno dal buco ogni qualvolta il Lecce arriva sulla trequarti avversaria si aggiungono le polveri bagnate di Gianmarco Zigoni, Tommaso Bellazzini ed Adriano Ferreira Pinto, giocatori di indubbio valore che però non sono riusciti ad andare sopra la sufficienza nelle loro prime esibizioni in giallorosso. È vero che manca la qualità a metà campo, ieri era assente Mariano Bogliacino, ma manca un’unita di intenti davanti, nonostante i continui schemi provati da Moriero in allenamento l’azione offensiva del Lecce appare sempre affidata a guizzi personali che però, a parte le segnature di Miccoli, stentano ad arrivare.

Difesa ancora in vacanza – il Benevento di Guido Carboni visto ieri dava la sensazione di essere sempre pericoloso dal 1’ al 90’ ed, a parte qualche isolata decina di minuti dove il filtro di Salvi e Parfait ha ridotto il lavoro della difesa grazie alle meno frequenti folate offensive beneventane. Per il resto della partita la difesa, come accade da qualche anno a questa parte, è stato il tallone d’Achille del Lecce. Filippo Perucchini, portiere di indubbie qualità, è incappato ieri in una partita storta cominciata male con l’errore al 3’ e finita peggio con una serie di respinte non proprio ortodosse. La coppia centrale Martinez – Vinetot è apparsa in balia di Evacuo e dei frequenti inserimenti di Guido Di Deo, centrocampista col vizietto del gol. Il costaricense è apparso annebbiato ed incerto, peggio di lui Kevin Vinetot che ad errori in fase di marcatura ha aggiunto un quantitativo esponenziale di palloni sparacchiati in avanti senza criterio. Il crash test delle prime due trasferte a Salerno e Benevento ha registrato quindi un pacchetto arretrato con tanti problemi. Sulle fasce Leonardo Nunzella, subentrato allo sfortunato Bencivenga infortunatosi dopo cinque minuti, ha sofferto tantissimo (a turno) Montiel e Campagnacci. La nota (più o meno) lieta è stata quella suonata da Dario D’Ambrosio apparso in palla seppur con qualche particolare da temperare.

Un gesto di forte solidarietà – Mentre nel dopopartita di ieri impazzavano i litigi sulle varie piattaforme telematiche, con principali bersagli Moriero e Tesoro, la tifoseria organizzata del Lecce si è resa protagonista di un episodio di solidarietà da sottolineare: dalla testata giornalistica Sport People (http://www.sportpeople.net/grande-gesto-solidarieta-degli-ultras-lecce-che-ieri-hanno-donato-prodotti-alimenti-alle-famiglie-emergenza-abitativa/) si apprende infatti che, a seguito degli appelli della Curva Sud Benevento inerenti all’emergenza abitativa che affligge la città sannita, gli ultras giallorossi hanno realizzato una raccolta di beni di prima necessità che sono stati consegnati alle famiglie indigenti presenti ieri in tribuna al “Vigorito” dopo il fischio finale. In questi anni di crisi economica (e di valori) il calcio si dimostra anche veicolo di solidarietà e non solo di disaggregazione.

Spetta ora ai vertici dell’organigramma della società di Piazza Mazzini ritrovare la rotta giusta per ritrovare i risultati ormai smarriti e cominciare ad accumulare punti in un campionato che comincia già a sfuggire di mano, per non rimanere, come detto in apertura, “in alto mare”. 

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