Il Garante della privacy Ue: le grandi aziende tech ‘ricattano’ gli utenti perché aderiscano ai nuovi termini di protezione dei dati

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Le grandi aziende tecnologiche stanno “ricattando” i loro utenti affinché accettino i nuovi termini relativi ai dati che hanno introdotto per conformarsi alle nuove leggi europee sulla privacy (Gdpr), secondo l’osservatorio dei dati dell’UE.

Non ha indicato quali società, ma aziende come Facebook, Google e Twitter hanno chiesto agli utenti di accettare nuovi termini nelle ultime settimane.

Buttarelli ha detto che il suo ufficio esaminerà l’approccio “prendere o lasciare” al consenso dei dati, che in alcuni casi equivale a un “ricatto” agli utenti perché se non sono d’accordo, si vedranno cacciati fuori dalla piattaforma.

Il problema del consenso è già oggetto di una denunciarelativa al Gdpr da parte dell’attivista austriaco Max Schrems. Schrems ha presentato istanze contro Facebook, Google, Instagram e WhatsApp, che ha affermato che stanno cercando di “costringerti ad acconsentire” alle loro nuove politiche sulla privacy. In caso di successo, questo potrebbe comportare multe di miliardi di dollari.

“Sappiamo che ci sono un sacco di pagine redatte in “legalese”, in modalità di difesa. Ci sono alcune frasi che possono essere discutibili e controverse“, ha detto Buttarelli delle sue prime valutazioni dei termini aggiornati delle società, suggerendo che le denunce di Schrems potrebbero essere fondate.

Buttarelli è responsabile per l’applicazione delle leggi sulla protezione dei dati in tutta l’UE. Il suo ufficio lavora con gli stati membri europei per aiutarli a interpretare la regolamentazione e proteggere i consumatori.

Ha continuato: “E’ davvero molto facile e non impegnativo [scegliere] l’approccio in cui dici: ‘Questo è quello che dovresti accettare. Non c’è alternativa, altrimenti sei fuori dal servizio’”.

“Questo è un punto importante che dobbiamo analizzare: il trattamento dei dati dovrebbe essere equo e non solo collegato a una base legale, in modo che possa essere scelto liberamente da chi controlla quei dati …”

“Il consenso era e resterà uno dei requisiti per elaborare i dati personali, non necessariamente l’unico, ma quello principale. Secondo il Gdpr, ove indispensabile, ove richiesto, il consenso dovrebbe essere più genuino, più trasparente, più specifico, più informato, più rispettoso“.

Buttarelli ha detto che spera che il Gdpr alla fine significhi che le grandi aziende tecnologiche adottino un approccio più serio ed equo alla privacy.

“Non solo caselle di spunta, ma con un approccio alla privacy continuo e rivoluzionario, che integri la protezione dei dati nella vita quotidiana di ogni singola azienda e che sia più accessibile e trasparente per gli utenti”, ha spiegato.

Facebook, proprietaria di Instagram e WhatsApp, ha dichiarato a Reuters di aver lavorato per 18 mesi per essere conforme al Gdpr. Eric Schmidt, membro del consiglio di amministrazione della casa madre di Google Alphabet, ha dichiarato venerdì alla conferenza VivaTech in Francia: “Il Gdpr è la legge del paese e noi ci siamo pienamente attenuti”.

  • Fonte: Business Insider Italia