Salento & Dintorni – Serpenti spaventosi

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La costa del Salento (sia quella jonica che quella adriatica) è ‘presidiata’ da numerose antiche torri di avvistamento, ciascuna con una storia e tante leggende…

A pochi chilometri a sud di Otranto si erge ancora fiera, benché semidiroccata, la Torre del Serpe o Serpentara, del periodo romano, che gli idruntini hanno voluto come effige nello stemma cittadino (un araldo avvolto da un serpente nero) e che rimane avvolta nel fascino del luogo più a est dell’intera Penisola.

Il nome di questa torre è legato ad una leggenda che si tramanda da generazioni, secondo cui questo antichissimo faro era visitato durante la notte da un grossissimo serpente (uno degli strozzabovi, che abitano il capo d’Otranto).
Il mostruoso rettile strisciava lungo le pareti della torre e, giunto alla sommità di essa, beveva tutto l’olio della lanterna che segnalava la rotta ai naviganti, facendola spegnere.

L’intervento del serpente fu provvidenziale quando, una notte, i Turchi cercarono di sbarcare a Otranto per saccheggiarla, ma furono ostacolati dall’oscurità, che impedì loro l’attracco, dirottando le flotte predatrici verso la vicina Brindisi.

Alcuni studiosi ritengono che il nome esatto della Serpentara sia Torre dell’Idro dal nome della collina, su cui essa si erge, prossima al fiume Idro; in ogni caso quella torre è stata silenziosa ed immobile testimone di innumerevoli vicende, liete o drammatiche, ma sempre memorabili, che hanno fatto la storia del Salento, spartendone la memoria con gli enormi serpenti strozzabovi, che ancora oggi – si dice – abitano la foltissima vegetazione di questo incantevole luogo selvaggio e isolato e che, con la loro lunghezza, a volte costituiscono una barriera spaventosa che va da un lato all’altro delle stradine di quelle campagne rigogliose.