Squinzano, verso la seconda candelina della giunta guidata dal Sindaco Miccoli

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Vittoria Miccoli

Squinzano (Le) – Succede che nel maggio 2013 viene chiamata a governare una maggioranza di centrodestra targata Mino Miccoli, quasi gemella all’ultima precedentemente eletta capitanata da Gianni Marra “mandato a casa” da una buona parte di coloro che fino all’aprile 2012 avevano governato con lui insieme a quella che era l’opposizione del tempo, drappello che poi è stato chiamato ad amministrare con un nuovo regista, il sindaco attuale, per l’appunto.

Appena insediata la nuova amministrazione, armata dei sacrosanti buoni propositi, sembrava destinata a fare sfracelli sia in paese che nella marina appena acquisita, Casalabate.

Un esponente della maggioranza, al compimento del primo anno di mandato, da noi interpellato dichiarava: “Quello appena trascorso è stato un anno di rodaggio e di assestamento; le cose da fare restano ancora tante. Abbiamo cercato di risanare il bilancio, la cui situazione era sicuramente meno grave di quanto da noi preventivato. Abbiamo ravvisato la necessità di cambiare il passo del modus operandi amministrativo, pianificando la nostra azione, evitando di operare in maniera occasionale”.

Correva l’anno duemilaquattordici ed era il 19 giugno, si parlava pure di pressione fiscale “ … è stato necessario  garantire all’Ente non più entrate straordinarie, come ad esempio l’accesso ai mutui, strada ormai impercorribile avendo superato la soglia consentita, ma creando invece una serie di entrate ordinarie che passano purtroppo anche da un aumento momentaneo della pressione fiscale dovuto allo sforamento del famigerato patto di stabilità. Il nostro Comune ha le aliquote di tassazione, parliamo di TASI E TARSU, al massimo ma posso sin da ora rassicurare i cittadini che scenderanno nel corso di questo nostro mandato”.

Sic stantibus rebus … Ad oggi, però, di acqua sotto i ponti ne è passata e molti fatti si sono succeduti.

Il periodo estivo è trascorso in compagnia dei post di Miccoli sui noti social, in cui raccontava, entusiasta, le mirabolanti imprese che man mano rendevano la marina squinzanese più bella e più splendente che pria!!! Poi, subito dopo l’estate succede quello che non ti aspetti, l’inaffondabile corazzata rischia di colare a picco e a differenza del Titanic, riesce ad evitare di un soffio l’iceberg Marulli – Carrozzo che alla fine si rivela poco piu grosso di un cubetto di ghiaccio. Gli scossoni non hanno mai fine, non c’è pace per gli impavidi di via Matteotti, infatti a San Martino arriva Deja vu in cui sembrerebbe vedere coinvolti l’ex sindaco Marra ed il presidente del consiglio comunale Marulli ai quali viene notificato un avviso di garanzia, notoriamente, anche se solo teoricamente, misura di tutela per chi è indagato.

Da quel punto in poi una babele di lingue fra l’opinione pubblica squinzanese: chi invoca le dimissioni degli indagati, chi quelle del Sindaco e chi auspica lo scioglimento del Consiglio Comunale, come sembrerebbe capire da quanto vanno dichiarando nel PD locale i cui rappresentanti, in ogni occasione avversa alla fazione al potere, sembrano risvegliarsi da un lungo letargo animati da un profondo rigurgito giustizialista, profonda convinzione questa, molto diffusa tra i pasdaran virtuali pro Miccoli. 

Il 23 gennaioscorso si è insediata la commissione presieduta dal viceprefetto Filippo Romano, incaricata, come fisiologicamente avviene, di vagliare tutti gli atti amministrativi, ascoltare amministratori e consiglieri di maggioranza e di opposizione, per valutare le decisioni da prendere in merito ad un eventuale scioglimento del Consiglio.

A tutt’oggi la Commissione è ancora al lavoro e la Giunta continua ad operare: bene o male, ce lo dirà il tempo.

L’approssimarsi il compimento del secondo anno dell’era Miccoli, ci vede osservatori attenti delle vicende amministrative squinzanesi mentre si attende l’evolversi degli eventi.

Tuttavia, com’è nel nostro stile editoriale, non possiamo esimerci da alcune considerazioni che offriamo all’attenzione dei nostri lettori: come anzidetto, tutto scorre apparentemente nella norma, con un Sindaco e la sua Giunta impegnati nel loro programma elettorale; fino a che non vi saranno pronunce o conclusioni, la maggioranza democraticamente eletta è pienamente legittimata a governare; la pressione fiscale, quella reale, non è che sia molto diminuita come promesso.

L’auspicio è che il tempo e le circostanze siano propizie ad Amministratori e cittadini. Il resto lo scopriremo solo vivendo.

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