Squinzano, nessuna infiltrazione mafiosa queste le conclusioni del Ministro Alfano

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decreto del ministro squinzanoSquinzano (Le) – “Non sussistono i presupposti per lo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Squinzano”: questa la conclusione della procedura avviata da parte del Ministero dell’Interno all’indomani del blitz “Vortice Dèjà vu”, andata avanti per più di un anno, che ha riguardato eventuali intrecci fra mafia e politica e che ha tenuto in ansia sia gli amministratori sia i cittadini della città della musica. Finalmente l’odissea è finita!

Per avere una visione ampia del perché ci sia stata questa indagine, promossa dal prefetto di Lecce, occorre fare un breve riepilogo dei fatti. L’operazione Vortice Dejà vù portò ad iscrivere nel registro degli indagati 52 persone, tra queste tre hanno ricoperto o ricoprono ancora incarichi pubblici.

Si tratta dell’ex sindaco di Squinzano, Gianni Marra, dell’allora comandante pro tempore della polizia municipale e dell’ex presidente del Consiglio comunale, Fernanda Metrangolo, quest’ultima, tra l’altro, madre di Carlo Marulli, che figurava tra gli arrestati nel blitz. Nel mese di gennaio 2015, su sollecitazione del Ministero dell’Interno, si è insediata la Commissione presieduta dal viceprefetto Filippo Romano, incaricata di vagliare tutti gli atti amministrativi per valutare le decisioni da prendere in merito ad un eventuale scioglimento del Consiglio. Il lavoro è stato lungo e tortuoso e solo nel mese di luglio dello scorso anno la Commissione ha concluso i lavori, trasmettendo i risultati a cui era giunta attraverso gli accertamenti esperiti. Il decreto del 12 novembre scorso, a firma del ministro Angelino Alfano, ha posto fine ad una vicenda che ha gettato nel suo dipanarsi non poche ombre sull’operato dei politici locali.

Queste le dichiarazioni del primo cittadino: ”Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa dolorosa vicenda che ci ha coinvolto nostro malgrado; e come una squadra coesa, forti della nostra integrità, abbiamo deciso, nonostante fossimo attaccati da più parti con la richiesta di nostre dimissioni, di andare avanti nonostante il rischio di essere bollati, pur non avendone la benché minima responsabilità, come collusi, avendo una fiducia incrollabile nella giustizia; ed alla fine questa ha trionfato. A nome mio e di tutta l’Amministrazione Comunale mi sento di dover ringraziare i nostri compagni di partito, parlo di Raffaele Fitto, del Sindaco di Lecce Paolo Perrone, e di Roberto Marti, con i quali oltre a condividere un cammino politico abbiamo condiviso e cementato un rapporto umano che ci ha gratificato e dato una spinta ad andare avanti. Il programma amministrativo continua con la stessa grinta con cui è stato portato avanti sino ad ora, punti salienti sono quelli fissati nel programma elettorale che cercheremo di portare avanti nel migliore dei modi”.

Gli fa eco l’esponente del PD locale Mimina Maniglio: “Prendiamo atto della decisione del Ministero e rispetteremo le sentenze dei magistrati che stanno processando alcuni amministratori comunali. Il tema della legalità rimane però centrale nella vita cittadina. Il moltiplicarsi di gravi fatti criminosi, unito alla mancanza di sviluppo, testimonia un degrado e una marginalità inesorabile della città. Il vero fallimento di chi da oltre dieci anni governa Squinzano è proprio questo: una bancarotta economica e civile. E ciò, purtroppo, non può essere cancellato da nessun pronunciamento”.

Gianni Marra ha augurato buon lavoro all’Amministrazione Comunale dichiarandosi felice per la città con la speranza che questo pronunciamento rappresenti per Squinzano una nuova alba.

L’Amministrazione in carica si è sempre proclamata la giunta del fare, che più che alle parole bada ai fatti. Bene, nei prossimi giorni i cittadini si aspettano quelli, per poter riacquistare la fiducia nelle istituzioni. Il pronunciamento del Ministro Alfano non certifica un qualcosa di straordinario, ma sancisce ciò che dovrebbe essere la normalità della vita istituzionale anche se in molte parti d’Italia non si può dire che sia esattamente così.