Angelo Sirsi, Paolo Perrone e gli inconvenienti della politica

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Sirsi Perrone copia

Lecce (Le) La nostra attenzione è oggi rivolta a due politici del nostro territorio, ambedue amministratori locali, eletti il primo nel Partito Democratico ed il secondo nell’ex PDL, oggi  Forza Italia. Parliamo dell’assessore ai lavori pubblici di Campi Salentina, Angelo Francesco Sirsi e del sindaco di Lecce, Paolo Perrone.

Il primo, nella mattinata di ieri, trovandosi in Via Nino di Palma per l’inizio dei lavori di ammodernamento della strada, comprendenti l’abbattimento dei pini, è stato aggredito da alcune persone che erano lì invece per testimoniare la loro contrarietà a ciò che stava per avvenire. I fatti, così come sono avvenuti, sono al vaglio delle autorità competenti. Il secondo, sempre ieri, ha annunciato ciò che gli era accaduto sulla piazza virtuale di Facebook con il seguente post: “Oggi, a cinque anni di distanza da quel tragico episodio che ha segnato dolorosamente il mio primo mandato da Sindaco, sono stato condannato, per omicidio colposo, a dieci mesi di reclusione per la morte dell’avvocato Carlo De Pace nel sottopassaggio di via del Mare. Una sentenza della quale prendo atto, pur consapevole di essere totalmente estraneo a quella drammatica dinamica di eventi. Nel momento in cui, in un Paese come il nostro, sono divenuto primo cittadino di Lecce, ho implicitamente accettato di dovermi eventualmente addossare anche responsabilità del genere. Sono fiducioso, però, che la mia estraneità a quel tragico episodio sarà riconosciuta dal giudice di secondo grado”. Levata di scudi sia per Angelo Sirsi, sia per Paolo Perrone. Per l’Assessore di Campi, riportiamo qui alcune dichiarazioni rilasciate da esponenti del suo partito, il segretario provinciale Salvatore Piconese ha dichiarato: “A nome del Partito Democratico salentino esprimo la piena solidarietà all’amico e compagno Angelo Sirsi vittima del vile atto intimidatorio compiuto nei suoi confronti. Conosciamo da anni l’impegno e la passsione di Angelo sia all’interno del Partito sia in seno all’amministrazione comunale, che hanno fatto di lui un illustre militante democratico e un eccellente amministratore locale, pertanto condanniamo duramente l’atteggiamento violento e che nella mattinata è stato compiuto nei suoi confronti. Chiediamo che nella città di Campi ritorni il dialogo democratico e il confronto sui temi e sulle questioni che attraversano la città, qualsiasi tentativo di bloccare l’azione dell’amministrazione Zacheo sarà duramente contrastato in tutte le sedi istituzionali e politiche del partito democratico salentino. Avvieremo un confronto con le forze politiche sociali  locali e con la Prefettura di Lecce”. Gli ha quindi fatto eco Paola Povero: “La violenza ai danni del Segretario della Città di Campi Salentina, da sempre impegnato con passione per la politica e per il suo territorio oltre che essere un atto meschino è anche un attentato alla libertà di svolgere liberamente l’attività politica e, per questo, ancora più intollerabile. Da Presidente dell’Assemblea Provinciale esprimo tutta la mia solidarietà per quanto accaduto e sono convinta che tutto il nostro grande partito, che in queste tristi occasioni si unisce solidale come una grande famiglia, è pronto a sostenere qualsiasi iniziativa che si voglia sviluppare per combattere questo tipo di episodi”. Altro coro di solidarietà si è levato per la vicenda che ha visto come protagonista il Sindaco di Lecce. Roberto Marti, parlamentare di Forza Italia, è intervenuto dichiarando: “Bisogna avere rispetto del pronunciamento dei giudici. In questo momento sento comunque il dovere di esprimere tutta la mia stima e la vicinanza umana e politica al Sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Paolo avrà il tempo e il modo – prosegue – con ulteriori due gradi di giudizio per dimostrare ogni estraneità al doloroso episodio di cronaca che l’ha visto oggi condannato a 10 mesi assieme al Dirigente del Comune di Lecce. Ora ci affidiamo al convincimento e alla speranza che il Sindaco possa presto dimostrare tutta la sua innocenza”. Seguito dal commento di Luigi Mazzei, consigliere regionale FI, il quale, rimarca il fatto che Paolo Perrone sia uno dei sindaci più amati d’Italia per la passione e l’impegno che quotidianamente profonde nella guida di una città importante come Lecce. “Per questo i leccesi gli vogliono bene proprio perché vedono quella tenacia e quella cura dei particolari che lo contraddistinguono nell’azione amministrativa difficile poterlo considerare responsabile di quanto accaduto tragicamente e fatalmente nel sottopassaggio di Viale Leopardi. Sono certo che la Giustizia farà il suo corso e appurerà l’unica verità possibile”. I due fatti, sicuramente differenti, sottolineano le difficoltà che si presentano a chi si mette al servizio della sua città, mettendo in conto la possibilità di essere fatto oggetto di attenzioni a volte non proprio eque. Chi manifesta il suo dissenso con sacrosanto diritto, non deve poi far sfociare la sua azione nella violenza di cui Angelo Sirsi è stato fatto oggetto. E, pur non entrando nel merito del pronunciamento dei giudici, probabilmente il principio della responsabilità oggettiva commisurato al ruolo di un amministratore locale  necessiterebbe una riflessione più ampia e articolata, perché ad un amministratore come Paolo Perrone non succeda di trovarsi in una situazione poco piacevole come quella in cui il Sindaco di Lecce si è trovato.

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