L’addio di Novoli all’amico Salvatore Quarta

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Salvatore QuartaNovoli (Le) – Quando un amico va via, le parole fanno fatica ad esprimere compiutamente gli stati d’animo. Nei piccoli centri, poi, la sofferenza del distacco diventa collettiva, e non trova consolazione in niente. 

Nel pomeriggio di oggi, Sabato 3 gennaio, sono stati celebrati i funerali di Salvatore Quarta, imprenditore di 53 anni, tragicamente scomparso il 2 in un terribile incidente stradale nei pressi di Veglie. La notizia del decesso, giunta come un vento devastante, era entrata, nel primo pomeriggio di ieri, nelle case, nelle vie e nelle piazze del paese, lasciando tutti storditi e senza parole.
Salvatore era uno di noi, l’amico che incontravi e col quale scambiavi quattro chiacchiere; sornione, intelligente, pronto alla battuta, alla pacca sulla spalla, all’ascolto di una confidenza o di un dolore.

I ricordi, remoti e freschi, si rincorrono, tutti hanno qualcosa da raccontare, tutti si sentono in qualche modo colpiti dal lutto della perdita.
E tutti erano presenti al suo funerale, svoltosi nella Chiesa del Convento dei Padri Passionisti, officiato dal Superiore, Padre Silvano Fiore, insieme ai concelebranti Don Cosimo Vetrugno e Don Giovanni Quarta. 
La sua famiglia d’origine, le sorelle ed il fratello, la moglie Flavia Pasanisi, i loro ragazzi, Raffaele e Federico, composti nello stordimento di una tragedia senza senso, e tantissimi amici, di tutte le età. Ciascuno con il silenzio del momento, ciascuno inseguendo un ricordo.

Avremmo avuto ancora tanti campi di girasole da vedere insieme, come una volta; avremmo dovuto contare un numero infinito di vendemmie, ci avrebbe detto con l’anticipo dei saggi il nome di tutti i venti che ci avrebbero raggiunti, e raccontato di serate antiche fatte di discorsi semiseri e risate.
Avremmo dovuto parlare dei nostri figli e dei suoi di cui era padre orgoglioso e felice, e dirci tanto e tanto ancora. Quando la vita va via, ci si accorge improvvisamente del valore delle piccole cose. Di quanto sia facile perderla, di quanto sia difficile riuscire a trovare un senso per continuare a sorridere, di quanto sia irrinunciabile un abbraccio d’amore.
Salvatore ci lascia un immenso esempio di uomo serio, forte, che ha basato la sua vita sul valore del lavoro, del sudore, del sacrificio, della famiglia, dell’amicizia. Novoli gli voleva bene, Novoli oggi si sente più sola.

La Scheda (a cura di Francesco De Pascalis)

Salvatore Quarta, imprenditore agricolo, agronomo e titolare, insieme al fratello Giovanni, di un’avviata azienda di prodotti e attrezzi agricoli, avrebbe compiuto 54 anni il prossimo 23 marzo. Sposato con Flavia, e padre di Raffaele e Federico (18 e 15 anni), si è scontrato con un camion che trasportava prodotti alimentari, mentre percorreva la circonvallazione di Veglie. Quella strada lunga e larga, disseminata di accessi poderali che per tanti Novolesi è ormai la via del mare, molto percorsa in questi giorni di feste e chissà quante altre volte prima di ieri, gli è stata tragicamente fatale. L’appuntamento con la morte poco prima di mezzogiorno: Salvatore era con ogni probabilità, di ritorno proprio da Porto Cesareo o da qualche campagna limitrofa, forse frequentata per motivi di lavoro. Un tragico gioco del destino, che ha gettato nello sconforto familiari amici e conoscenti dell’imprenditore Novolese.
Personaggio molto noto nel paese nord-salentino e nella provincia di Lecce, Salvatore Quarta era persona riservata, molto impegnata e laboriosa nel settore agricolo, proprio per la sua attività e per la brillante conduzione aziendale. Nelle poche pause di lavoro, si dedicava alla famiglia ed agli amati figli e, da qualche tempo, al calcio giovanile che lo vedeva impegnato nei pochi momenti liberi. La “Quarta – concimi fitofarmaci e prodotti per l’agricoltura”, era il suo grande orgoglio. 
Dopo averla avviata e locata in un grande e storico stabilimento vitivinicolo, completamente ristrutturato e rimesso a nuovo, sito in quello che un tempo era il cuore commerciale di Novoli, la famosa Via Milano, era divenuta, nonostante il duro periodo di crisi, e grazie a tanti sacrifici, altrettanta abnegazione e smisurata professionalità, uno dei fiori all’occhiello commerciali del paese. 
In tanti, braccianti, agricoltori ed agronomi, ogni giorno, da ogni parte del Salento, della Puglia e del Sud Italia, erano soliti fargli visita. Grazie alla professionalità dei fratelli Quarta, si sceglievano infatti i migliori prodotti da utilizzare nei campi, e si applicavano i giusti consigli per ottenere i migliori risultati in termini di raccolto.  La sua vita era praticamente lì, nell’azienda di famiglia e nelle campagne di Puglia. Tutti a Novoli, lo conoscevano e ricordano l’intenso via vai di mezzi e persone che sin dalle prime ore del mattino, facevano visita al suo stabilimento. In tanti apprezzavano le sue frequenti e cordiali passeggiate per il caffè nei bar della zona a braccetto con clienti e fornitori. Un uomo onesto, grande lavoratore e buono d’animo, che lascia un vuoto difficile da colmare.

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