“Teatro e conflitto”, un momento di riflessione sul teatro come strumento di comprensione degli attuali scenari bellici internazionali

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Mercoledì 21 febbraio, ore 19, Distilleria De Giorgi, San Cesario di Lecce


Si terrà mercoledì 21 febbraio, alle ore 19, presso la Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce, “Teatro e conflitto”, un importante momento di approfondimento e di riflessione sugli attuali scenari bellici internazionali. L’appuntamento è il quarto del progetto “Akwaba – Welcome to the artists”, promosso dal Centro Italiano dell’International Theatre Institute (ITI Italia), con la collaborazione di Astràgali Teatro, con il sostegno della Sezione Relazioni Internazionali della Regione Puglia (Programma annuale 2022/avviso pubblico L.R. 20/2003).

All’incontro partecipano Fabio Tolledi (Presidente del Centro Italiano dell’International Theatre Institute – ITI UNESCO e Vice Presidente per l’Europa del Network mondiale ITI, Segretario di TCZN – Theatre in Conflict Zones Network dell’ITI UNESCO), Hamado Tiemtoré (Regista, attore e ricercatore originario del Burkina Faso, operante tra l’Europa e l’Africa) e la prof.ssa Tina Cesari (promotrice del progetto IFP internet for people). Da più di venti anni ITI Italia ed Astràgali Teatro hanno messo al centro del proprio agire la relazione tra teatro e conflitto – con azioni in Palestina, Siria, Libano, Giordania, Iraq, Kurdistan, Cipro, Burkina Faso, Tunisia, Turchia, i Balcani tra gli altri -, che rappresenta un elemento centrale nella questione viva del teatro come elemento politico della vita civile.

Durante l’incontro si dibatterà su come il teatro possa diventare uno strumento efficace per la comprensione dei conflitti e delle loro dinamiche, per destrutturare la dimensione composita del conflitto, della faglia di crisi a livello individuale e sociale oggi in atto, e della loro possibile trasformazione attraverso le pratiche teatrali in un mondo che sembra essere rinchiuso irrimediabilmente in un orizzonte di guerra. La globalizzazione, la mondializzazione, la mercificazione della società sembrano costruire, soprattutto in questo preciso momento storico, un orizzonte di conflitto globale. Il teatro e la cultura possono e devono agire come elementi di resilienza, di costruzione di un senso comune e condiviso attorno cui la comunità può convergere e ritrovare un sentire e un agire profondi.