“Dracula. Quanto sangue abbiamo regalato”, alle Knos a Lecce il nuovo spettacolo teatrale di Mauro Scarpa

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Lecce – Un Dracula come non lo avevamo mai visto, questo lo spirito che ha guidato quanti nella serata di giovedì 6 luglio a partire dalle ore 21.15, si sono recati presso il giardino delle Manifatture Knos di Lecce per assistere allo spettacolo teatrale “Dracula. Quanto sangue abbiamo regalato”, per la regia di Mauro Scarpa. Una performance che rappresenta il culmine dell’intenso lavoro laboratoriale che Scarpa ha condotto nel corso dell’anno con i suoi allievi.

Il lavoro è liberamente ispirato all’opera di Bram Stocker, una delle opere cardine della letteratura mondiale, che vanta come poche altre un impatto fortissimo sull’immaginario collettivo, una storia che racconta della lotta tra il bene ed il male, della minaccia e della seduzione di quest’ultimo. Da ciò il regista Mauro Scarpa ha attinto con uno studio che ha come fine l’indagine sul desiderio del pericolo, sulla sua seduzione intrinseca che, con fatica, lascia il posto alla ragione, ad un luogo accogliente, ma non necessariamente salvifico.

“Chi è per te Dracula? Per quanto tempo ancora gli concederai le tue vene senza protestare? Quanto è eccitante il pericolo?”, queste le domande che hanno aperto il laboratorio teatrale diventato poi un vero e proprio lavoro sull’intimità, sul bisogno di raccontare i propri incubi e sulla fragilità, definita dallo stesso regista: “La nostra forza, perché non basta la paura per giustificare la resa”.

L’appuntamento di giovedì, organizzato in collaborazione con Knos e Seyf Lecce, ha visto in scena Annalisa Caputo, Denise Colletta, Anna Conserva, Davide D’Onofrio, Dario Goffredo, Mauro Scarpa, Erika Serafini, Susanna Valzano.

Mauro Scarpa è regista, scrittore ed educatore. Vive a Lecce, dove conduce diversi progetti che spaziano dal teatro all’editoria per l’infanzia e per gli adulti. La sua biografia recita: “Scrive ogni giorno, conduce laboratori teatrali, allena una squadra giovanile di pallavolo e, quando serve, recita in una delle sue opere. La sua parola preferita è Restituzione”.