Melfi-Lecce, la partita doppia di Caturano

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FOTO: Stefano DI BELLA

Lecce Melfi-Lecce sarà una partita speciale per uno degli uomini del momento in casa Lecce: l’attaccante centrale (la specificazione del ruolo non è un caso) Salvatore Caturano, scorer di tutte le reti di quest’avvio di campionato a punteggio pieno insieme al colpo di mercato Giuseppe Torromino. Per Caturano, 26enne, l’incrocio con la squadra lucana rimembra l’anno dell’esplosione dopo tante stagioni a girovagare per tante piazze alla ricerca di una continuità realizzativa non raggiunta.

Dopo il vivaio dell’Empoli, Taranto, Viareggio, Ravenna, Nocera, Andria, Foggia, Foligno e Pagani sono state stazioni dove l’attaccante si è temprato pian piano, ma senza beccare quel filotto di gol utile a scalare le gerarchie del calcio.

Quell’anno in Basilicata – A Melfi non fu così, appunto. 18 reti in campionato, tra cui una siglata al Lecce nell’insperata vittoria-salvezza dei gialloverdi sul Lecce di Bollini, e 5 assist furono il bottino di quella che, in attesa dei numeri salentini nel tridente disegnato da Padalino, fu la miglior stagione di Sasà Caturano. Sul piano tattico, la punta campana, in quel di Melfi, era l’ariete realizzativo della squadra, disegnata con un 4-3-1-2 con i movimenti delle seconde punte Berardino, Fella e Tortori a creare spazi ad un attaccante, già di suo abituato anche ad attaccare lo spazio, senza agire esclusivamente da ariete.

I primi mesi giallorossi – Da Melfi a Lecce, passando per Ascoli. L’exploit in terra lucana valse a Caturano una chance in cadetteria, ma lo spazio non trovato con i marchigiani aprì le porte al trasferimento al Lecce, con la scelta dell’allora d.s. Trinchera caduta su Caturano proprio nel primo giorno della sessione invernale di calciomercato. Una volta arrivato alla corte di Braglia, però, la storia fu altalenante. I numeri e le doti mostrate da Sasà lasciavano presagire già un buon futuro, ma la difficile collocazione tattica nel 3-4-3 disegnato dal tecnico toscano spesso lo relegò ai lati di Moscardelli nel tridente, lontano dall’area e dallo specchio della porta. 

Propositi da top – Quest’anno il vento sembra cambiare. Caturano è stato riacquistato dalla società del patron Tundo e, sul campo, gli è stato consegnato lo scettro di centravanti principe della squadra. Ad aiutare la scelta, oltre ai segnali dimostrati da Caturano nei primi sei mesi da calciatore del Lecce, sicuramente ci saranno state le 18 reti messe a segno col Melfi, score che, senza peccare di superbia e contando sull’aiuto di Torromino, Pacilli e delle altre frecce a disposizione di Padalino, potrebbe raccontare nuovi dolci capitoli della storia recente del Lecce…

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