Campi S.na (Le) – A fine maggio, probabilmente in un “Election Day”, si andrà al voto a Campi Salentina per il rinnovo sia dell’amministrazione comunale, sia per l’elezione del Parlamento Europeo.
Tutto l’ambiente della politica campiense è naturalmente in fibrillazione. Gli schieramenti affilano le armi. Il tam tam dei nomi dei papabili e l’eventuale composizione degli schieramenti si rincorrono sia sulla piazza virtuale del social network Facebook, sia in quella reale fra riunioni di partito, ma anche davanti ad una pizza, oppure davanti ad un piatto di pasta con le cozze.
I programmi politici, come è naturale che sia, sono ancora in elaborazione. Sarebbe fisiologico, quindi, analizzare, con l’aiuto di qualcuno dei protagonisti della passata consiliatura, un consuntivo del lavoro svolto dall’amministrazione uscente guidata da Roberto Palasciano.
In mancanza di notizie ufficiali, parrebbe che lo schieramento di centrodestra andrà al confronto elettorale con due candidati: Alfredo Pompilio Fina, eletto per la prima volta come consigliere comunale nel 1995 (è anche stato esponente a livello provinciale di Alleanza Nazionale e vicesindaco nella giunta Como) e lo stesso Massimo Como, eletto per la prima volta consigliere comunale nel 1996 nelle file dei DS (ha ricoperto le cariche di presidente Ente fiera, di assessore e vicesindaco dal 1996 al 2000 e la carica di sindaco di Campi Salentina dal 2000 al 2009) che vanta un’esperienza amministrativa ventennale.
Nello schieramento di centrosinistra, maggioranza uscente, alla luce dei fatti verificatisi nell’ultimo scorcio di vita legislativa, il parto del nuovo candidato è fisiologicamente travagliato. Ad oggi il candidato sindaco parrebbe essere il Prof. Egidio Zacheo. Docente di scienze politiche all’Università del Salento, è stato sindaco di Campi Salentina per più mandati, dal 1994 al 2000. Nel 1995 la sua amministrazione ha realizzato la prima edizione della Città del Libro.
Questi sono i nomi più ricorrenti ed oggetto di discussione tra politici navigati e non che sentono le fibrillazioni dell’imminente disputa elettorale. L’Importante è, nell’interesse della comunità, che non si valuti solo l’appeal elettorale degli eventuali candidati, disinteressandosi invece delle prevedibilissime difficoltà che incontreranno nella gestione della cosa pubblica.
Il governo di grandi come di piccole cittadine richiede un bagaglio di saperi che non si improvvisa. È come una palestra: pensare di entrarvi senza preparazione e di assumere il comando delle operazioni può essere manifestazione di velleitarismo o presunzione, a volte di tutte e due insieme, con rischi prevedibili e fallimenti probabili.
Il resto… lo scopriremo solo vivendo.
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