Riflessi nell’anima – Domenica, 29 maggio 2022, solennità dell’Ascensione di Gesù al cielo

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Dal Vangelo secondo Luca (24, 46 – 53)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.


In un colpo solo avere il perdono da tutti i peccati senza meritarlo insieme alla conversione, sarebbe un sogno.

Che poi che cosa sono i peccati?

Ciascuno saprà darne una sua personale definizione: bugie, parolacce, disobbedienze. Chi in questi si riconosce, sappia, non è cresciuto nella fede.

Peccato prima di tutto non è l’azione, ma la condizione. Certamente noi chiamiamo peccato l’azione, ma prima di essa c’è una condizione: è la lontananza da Dio.

E si è lontani da Dio non solo quando esplicitamente ne siamo consapevoli ma tutte le volte che viviamo la vita senza Dio. Da questa distanza e dimenticanza iniziano i problemi.

Che poi che cosa è la conversione?

Si potrebbe immaginare una serie di pratiche volte al proibizionismo gastronomico o sessuale. Si potrebbe pensare a pratiche rigide di affinamento del volere, della volontà, insomma. Niente di tutto questo se il vero significato della conversione si esprimere nell’imprimere una rotta, una direzione, un orientamento al proprio andare.

E noi stiamo andando verso Dio.

Gesù ci ha semplicemente preceduto.

Quanto a Lui il Padre ha dato lo regala anche a noi: Gesù è colui che colma le distanze per permettere alla terra di toccare il Cielo.

Ascende Gesù e apre una via. È via anche per noi.

È presbitero della Chiesa di Lecce e, dal 2018, parroco della Parr. Sant'Andrea Apostolo in Novoli (Le). Vicario Episcopale per il laicato e per la cultura. Docente presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano "don Tonino Bello" in Lecce e Direttore dell'Ufficio Catechistico Diocesano.

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