Culturista BiblioLab, la biblioteca 2.0 dove i libri hanno una seconda vita

0
490

culturista bibLecce – Esistono libri che dopo essere stati “utilizzati”, cioè letti, vengono gettati via, o abbandonati accanto ai cassonetti dell’immondizia. Purtroppo non è una favola, ma una storia vera, una storia che però ha ispirato l’intervento delle ragazze di Culturista BiblioLab, una biblioteca di recupero di libri, basata sul dono, su segnalazioni di persone che hanno libri da buttare via e a cui viene data, per così dire, “una seconda chance”. Noi di Paisemiu.com abbiamo incontrato le quattro ragazze che hanno ideato questo progetto, Federica, Elisabetta, Anna e Ivana, che ci hanno raccontato com’è nata questa iniziativa e quale percorso hanno intenzione di intraprendere.

Cos’è di preciso Culturista BiblioLab e in cosa differisce da una comune biblioteca?

Federica Nastasia: “In realtà è una biblioteca a tutti gli effetti, con un servizio di prestito, di consultazione, e di agevolazione allo scambio, attraverso i social network: chiunque può scrivere sulla nostra pagina, per cercare un titolo, o per metterne a disposizione uno; così le persone possono incontrarsi, scambiarsi i libri, creare una vera e propria comunità, concetto a cui siamo molto legate. È una sorta di evoluzione 2.0 della classica biblioteca: non una tessera, ma un account su Facebook per usufruire del servizio “Exchange your book”, “Scambia il tuo libro”.culturista bibliolab

Perché chiamarlo proprio BiblioLab? È compresa anche una parte laboratoriale?

Elisabetta Delle Donne: “Qui entro in gioco io, che nella vita sono una sociologa e psicopedagogista. All’interno del progetto mi occupo di laboratori creativi, per adulti e bambini, sviluppando il concetto di eco-creatività. Il riciclo è alla base di tutto quello che facciamo: lavoriamo con stoffa, pannolenci, feltro, mi piace creare cose con oggetti di scarto, anche trovati in casa. Quindi oltre a donare libri, chi desidera può regalare a Culturista BiblioLab anche bottoni, nastrini in raso, stoffe di ogni genere”.

Avete in programma oltre al progetto della biblioteca in sé anche di organizzare eventi ad essa correlati?

Anna Campanella“Ho frequentato un corso di location manager, e all’interno di questo progetto vorrei occuparmi proprio dell’aspetto legato agli eventi: abbiamo intenzione di organizzare reading, presentazioni di libri, promozione di scrittori indipendenti e self-publishers. Già la voce su Facebook si sta spargendo: abbiamo fatto la nostra prima apparizione all’interno dell’evento “La poesia nei Jukebox”, tenutosi all’inizio di dicembre presso le Officine Cantelmo; lì abbiamo avuto modo di somministrare alcuni questionari, per iniziare a indagare un po’ sui gusti letterari dei leccesi, e di far conoscere il nostro profilo Facebook, “Culturista BiblioLab”.

Ivana Iudici: “Un altro tipo di eventi che abbiamo intenzione di portare avanti sono le cene letterarie, “Leggici chi viene a cena”. A ogni libro verranno abbinati determinati cibi, e andremo a creare un vero e proprio format utilizzabile nei ristoranti, negli hotel. C’è anche l’intenzione di creare pacchetti già pronti per i turisti, per far conoscere loro la città anche sotto l’aspetto più culturale, e non solo della vita notturna. A breve, infine, organizzeremo un evento per inaugurare il Culturista BiblioLab all’interno dello spazio in cui è ospitato, il Bazar Del Dono, in via Zanardelli 22 a Lecce, e lo faremo all’ora del thè, con musica soft dal vivo, magari con un cantautore. In seguito probabilmente ci sarà anche un evento lancio presso le Officine Cantelmo, verrà uno scrittore famoso, promuoveremo alcuni autori indipendenti, e organizzeremo una Slam Poetry, una sfida fra poeti”.

Un  biblioteca a tutti gli effetti, quindi, totalmente gratuita, perché viaggia sui social network, e che al momento ha la sua sede all’interno del Bazar del Dono, in via Zanardelli 22 a Lecce. Il Bazar del Dono è una delle attività dell’associazione di promozione sociale Il Formicaio, costituitasi nel gennaio 2014 dopo aver vinto un bando “Principi attivi” della Regione Puglia. Per capire cos’è il Bazar del Dono e perché ha scelto di ospitare il progetto di Culturista BiblioLab, abbiamo incontrato Lorenzo, uno dei ragazzi dell’associazione.

Lorenzo: “L’attività principale del Formicaio è il Bazar del Dono: non si tratta prettamente di una forma di scambio, ma è un modo per stimolare la gente all’economia del dono. Qui è possibile portare indumenti, oggetti, piccoli elettrodomestici, libri. Noi sposiamo la stessa filosofia di Culturista BiblioLab: il riuso di oggetti, magari in ottimo stato, che o non servono più, oppure il cui utilizzo è terminato (ad esempio un libro già letto). Si possono portare un massimo di cinque pezzi da donare, perché non deve essere semplicemente un modo per svuotare le cantine di casa, e se ne possono prendere un massimo di dieci. Sembra quasi paradossale, ma noi invogliamo maggiormente le persone a prendere, piuttosto che a donare, perché c’è un gap emozionale: la gente è più restia a dare che a prendere, le persone si imbarazzano di meno a donare. E non è nemmeno un discorso vincolante: non è necessario prendere per donare, e non è necessario donare per prendere, c’è la massima libertà. Lo spazio in cui oggi ospitiamo le ragazze di Culturista BiblioLab si chiama Luogo Comune: è un contesto di coworking in cui ci auspichiamo nascano altre forme di collaborazione”.

Non potevamo che chiudere con una domanda fatidica: quale libro vorreste trovare all’interno della biblioteca del Culturista BiblioLab?

Lorenzo: “Qualsiasi libro che non immaginerei mai di trovare. Ma anche Il Ritratto di Dorian Gray, che è il mio libro preferito, va benissimo!”

Anna, Ivana, Elisabetta: “Il Piccolo Principe, perché è intramontabile e unisce grandi e piccini”.

Federica: “Il Grande Gatsby”.

{loadposition addthis}

Paisemiu è una finestra che permette al lettore di affacciarsi ogni giorno sulle notizie del Salento per sapere cosa accade intorno a noi. Un web giornale che vuole rendere partecipi i propri lettori, che vuole entrare nelle loro case e chiedere loro con quali problemi devono convivere ogni giorno, quali le ingiustizie che devono ingoiare senza che nessuno dia loro voce. A questo dovrebbe servire il “quarto potere”, a dar voce a chi non ne ha, facendo da tramite tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni spesso poco attente alle esigenze della comunità. Auspichiamo quindi di diventare non solo il vostro punto di riferimento nell’informazione quotidiana ma, soprattutto, il megafono dei cittadini per rendere loro un vero e proprio servizio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore scrivi un commento valido!
Inserisci il tuo nome qui

Convalida il tuo commento... *

CONDIVIDI
Previous articleAnalisi di un testamento …
Next articleTrepuzzi, campo sportivo sotto sequestro: due indagati