“Bande a Sub”: il nuovo slogan di un paese che affonda a suon di pioggia

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2004

Cassa armonica TrepuzziTrepuzzi (Le) – I trepuzzini lo hanno ribattezzato “Bande a Sub”. Del resto, come si vede chiaramente nelle immagini, la realtà ha superato la fantasia del manifesto dello stesso evento. Nella mattinata di ieri, a partire dalle ore 11 circa, gli unici suoni a echeggiare nell’aria sono stati quelli di tuoni e raffiche d’acqua, e gli unici canti a risuonare nelle strade del paese sono state le urla dei cittadini che, in preda al panico, uscivano scalzi dalle proprie abitazioni per smantellare di forza i tombini nelle vicinanze.

Le zone maggiormente colpite risultano essere Largo Margherita, l’angolo tra via Dante e via Diaz, Via Salerno e via Brunetti e dintorni.

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La protezione civile ha potuto prestare servizio solo quando il livello dell’acqua si è abbassato di qualche centimetro. Intanto la fotogallery parla da sé: dalle porte e finestre spalancate delle abitazioni si potevano osservare fili elettrici immersi in acqua insieme a computer, mobilia, animali domestici nuotare in preda al panico, mentre i malcapitati padroni di casa (opportunamente muniti di costume da bagno e gambali) tentavano vanamente di bloccare il flusso d’acqua con asciugamani, scope, bacinelle e la forza disumana delle braccia. Dalle vetrine dei negozi agghiaccianti laghetti di merce ormai circondata dalle alghe hanno portato i titolari, poche ore dopo il disastro, a inveire contro l’amministrazione comunale che sembra muoversi a rilento su una questione trentennale di tale gravità che, ovviamente, non coinvolge la sola città di Trepuzzi.

Minacce, sarcasmo e rabbia inondano da ieri le pagine facebook create dagli stessi cittadini per consentire comunicazione, dialogo e crescita nella comunità. Nonostante ciò più di un sindaco sembrerebbe essersi chiuso nel silenzio più assoluto: nessuna risposta ai post, alle richieste disperate d’aiuto, mentre qualcuno ha già avviato pratiche legali per la richiesta di risarcimento danni senza perdere altro tempo “in chiacchere”.

Intanto the show must go on e, come previsto dal programma Bande a Sud, ieri si è tenuto in spiaggia, a Casalabate, il concerto di James Senese, noto sassofonista e cantante italiano che dichiarò: «Il mio sax porta le cicatrici della gioia e del dolore della vita».

Così, mentre più della metà del paese era preso a curare le proprie ferite fresche e ben aperte, lo spettacolo è andato avanti. Del resto, come diceva Pascal, «l’unica cosa che ci consola dalle nostre miserie è il divertimento, e intanto questa è la maggiore tra le nostre miserie».

E come ogni anno, al rientro dalla marina di Casalabate, ad attendere il comune di Trepuzzi ci sarà un altro conto salato… e per quello, si sa, non c’ è banda che tenga.